Attuare in tempi brevi le modifiche necessarie al regolamento della legge regionale di riordino dei Consorzi di garanzia fidi così come indicato dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il mercato in modo da non perdere ulteriore tempo prezioso e dare ossigeno alle imprese.
A chiederlo a gran voce è da una parte la Cna Abruzzo e dall’altra Confesercenti Abruzzo e Coopcredito Confidi che si trovano d’accordo nel sostenere l’urgenza di trovare una soluzione per evitare ulteriori slittamenti nella concessioni delle garanzie indispensabili, ora più che mai, per gli imprenditori abruzzesi. E se dal responsabile dell’area credito della Cna, Adirano Lunelli, arriva l’invito a trovare al più presto le soluzioni adatte ai rilievi fatti dall’Antitrust, senza tuttavia snaturare lo spirito della riforma, una critica più aperta arriva dal direttore regionale di Confesercenti Enzo Giammarino ed il presidente del Confidi Coopcredito Flaminio Lombi che, a nome dei piccoli imprenditori, chiedono alla Regione se possono contare o meno sulle istituzioni.
“Queste imprese” spiegano Giammarino e Lombi “garantiscono il 70 per cento dell’occupazione abruzzese, ma continuano ad essere trattate come se fossero delle palle al piede. Dopo tre anni di imponente crollo dei consumi, se le banche continuano a concedere prestiti con il contagocce e se la Regione Abruzzo, a differenza di altre, continua a negare il sostegno ai consorzi fidi, le prossime settimane saranno devastanti per l’economia e l’occupazione abruzzese. La riforma dei confidi, da noi condivisa, non annulla la concorrenza, non esclude nessuno, aumenta invece l’efficienza: è lo stesso criterio che vale per le banche, e ci chiediamo quindi dove sia il vulnus individuato dall’Autorità, quali siano i tempi che la Regione si vuole dare per replicare e soprattutto quali siano, a questo punto, gli effettivi poteri regionali”.
A tenere, invece, in allarme la Cna, è il destino del bando, ormai prossimo alla pubblicazione dopo mesi di attesa, che la Fira (la finanziaria regionale) utilizzerà, con una dotazione complessiva da 15 milioni tratti dal Por-Fesr 2007-2013, destinandoli al rafforzamento dei fondi di garanzia dei confidi. Il bando, infatti, è stato strutturato in modo da assegnare i finanziamenti proprio in base al regolamento di attuazione della legge regionale contestato dall’Antitrust che, come spiega Lunelli, ha ricalcato in buona parte quello di altre regioni italiane per le quali non è stata espressa alcuna perplessità. “Si tratta di risorse necessarie come l’ossigeno al sistema produttivo regionale ed alle piccole imprese” ha detto Lunelli, “in un territorio in cui la contrazione del credito alle attività produttive ha assunto aspetti allarmanti. Ed è per questo che un ulteriore rinvio potrebbe avere effetti gravi per le nostre imprese”. La conferma numerica arriva anche da dati recentemente diffusi dal Centro studi regionale della Cna che indicano, tra luglio e settembre dell’anno passato, un andamento fortemente negativo del credito alle imprese, con appena 162 milioni di erogati, contro i 372 milioni del periodo gennaio-marzo e i 200 di aprile-giugno. Inoltre è stata segnalata una decisa crescita delle “sofferenze” (364 milioni di euro in più nei primi nove mesi dell’anno) e la caduta verticale, sempre nello stesso periodo, dei depositi (-180 milioni di euro).