E alle fasce tricolori abruzzesi come sarà andata? Discretamente diciamo. Per trovare un sindaco abruzzese, bisogna scendere al 14esimo posto, conquistato dal primo cittadino di Chieti Umberto Di Primio, il quale tuttavia perde il 2,6 per cento di gradimento tra il primo semestre 2011 (61,3 per cento) ed il secondo (51,7 per cento). Poi, giù fino al 30esimo posto, dove troviamo L’Aquila e Massimo Cialente, che perde il 3 per cento (dal 60,4 al 57,4 per cento), seguito passo passo al 31esimo posto dal collega teramano Maurizio Brucchi, che al contrario guadagna uno 0,3 per cento (dal 57 al 57 per cento). E Pescara? Luigi Albore Mascia, ancora una volta, non pervenuto.
Il commento del capogruppo Pdl Pescara, Armando Foschi. “Merita più di una riflessione la classifica odierna dedicata al gradimento dei sindaci pubblicata da Monitor Città: sicuramente le problematiche che hanno investito Pescara negli ultimi due anni e mezzo, nonostante non dipendano dalla volontà o dall’azione del sindaco Albore Mascia, hanno inevitabilmente influito sulla percezione dell’attività dell’amministrazione da parte dei cittadini. E parlo del porto, del tema dei rifiuti, parlo della stessa questione delle antenne di San Silvestro, vicenda atavica che Pescara sta risolvendo, ma la cui competenza è passata da questo momento nelle mani della Regione Abruzzo. Sicuramente, fatta eccezione per L’Aquila che vive una situazione del tutto particolare dal punto di vista emotivo, amministrare una città di 124mila abitanti come Pescara implica problematiche ben diverse rispetto a Chieti o a Teramo, con tutto il rispetto per i rispettivi sindaci che pure hanno conseguito un ottimo risultato. Ma soprattutto resta il fatto che le città non si amministrano sulla base delle classifiche di gradimento, altrimenti molti esponenti della politica locale, oggi, sarebbero ancora al governo delle proprie città o province, e penso, ad esempio, al ‘caso’ dell’ex Presidente della Provincia de L’Aquila Stefania Pezzopane. La lettura della classifica fa emergere un dato chiaro: la top ten è occupata non tanto dai ‘sindaci che fanno’, quanto da quelli che ‘fanno parlare di sè’. Ci sono il sindaco-magistrato De Magistris che primeggia, nonostante i rifiuti siano sempre a Napoli; il sindaco leghista Tosi che fa la guerra a Bossi; Fassino, che pure è in calo; e poi Emiliano, da giorni sulle cronache nazionali per vicende giudiziarie; e poi, ovviamente, il sindaco di Chieti Di Primio, che definisce l’allenatore del Pescara Zeman un ‘Rom’ e che con un grande atto di coraggio chiude le proprie porte ai rifiuti di 46 comuni della provincia di Pescara, finendo alla ribalta nazionale. Scomparso dalla classifica il ‘sindaco rottamatore’ Matteo Renzi che di recente ha dovuto abbassare i toni della polemica partitica. In altre parole, temo che la classifica non sia tanto indicativa dell’operatività dei sindaci, quanto della loro capacità di suscitare curiosità o simpatia nel pubblico nazionale, di alimentare il ‘chiacchiericcio’. Ne è la prova anche la presenza, al 33° posto, del sindaco di Roma Alemanno che pure durante l’emergenza neve era stato oggetto di accuse di ogni genere, eppure ancora oggi piace al 57 per cento dei romani stando al sondaggio di Monitor Città. Ma la verità è che il chiacchiericcio non può essere scambiato per ‘politica del fare’, e lo sa bene il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia che per scelta sta portando avanti una politica mai sopra le righe, di rispetto istituzionale, e costituita da fatti concreti, destinati a lasciare il segno sul territorio e di cui trarremo il bilancio finale a cinque anni di mandato. E’ evidente che le classifiche non possono essere lette in modo asettico, ma vanno approfondite e soprattutto vanno prese per quelle che sono: sondaggi compiuti su un campione di mille abitanti su 124mila cittadini. E anche in questo caso suona strano vedere al 19° posto della classifica il sindaco di una città come Carbonia, che conta appena 29mila 764 abitanti, paragonata a centri come Roma o Torino o anche Pescara. Resta un dato concreto che Monitor Città ci ha già ufficializzato: il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, dopo due anni e mezzo di governo della città, ha comunque superato la soglia del 50 per cento delle preferenze. Tradotto: se domani si tornasse al voto, il nostro sindaco comunque vincerebbe di nuovo”.