Dall’associazione arriva, infatti, l’invito a procedere innanzi tutto ad una ricognizione rigorosa sullo stato e il degrado di strutture e impianti, verificare la fattibilità di una gara per la loro gestione che abbia la possibilità di non finire deserta, valutare eventuali scelte selettive sui piano di completamento, in modo da destinare l’investimento pubblico solo alle strutture per cui è possibile intravedere un futuro, ed evitando un ulteriore sperpero di pubblico denaro.
La segnalazione è partita dall’analisi dell’attuale struttura dell’autoporto di Roseto che, nata con l’idea di ospitare la sosta dei mezzi pesanti, in realtà oggi viene utilizzata solo per corse clandestine di auto. Stessa situazione per l’autoporto “gemello” di San Salvo, inaugurato e mai aperto (se non ai furti dei soliti ignoti) da qualche anno, e il gigantesco “Centro di smistamento delle merci della Marsica”, dove è stata invece l’emergenza-terremoto a favorire l’apertura con l’uso di alcuni capannoni per le attività della Protezione civile. E, in attesa che si trovi un gestore attraverso un bando europeo, la Regione ha annunciato lo stanziamento di altri 8 milioni di euro, individuati sui fondi Fas, destinati al completamento degli autoporti di Roseto e San Salvo e di una quarta “struttura-fantasma”, come viene considerato l’autoporto di Castellalto.
A confermare la natura faraonica degli investimenti, contribuiscono alcune cifre riepilogative sui tre autoporti, ricavate da un fonte ufficiale quale “Trail Abruzzo”, portale nazionale delle infrastrutture di trasporto e logistica del sistema camerale, gestito da Unioncamere in partenariato con la Regione Abruzzo. Oltre 466 ettari di superficie complessiva, circa 119mila metri quadrati di aree coperte (comprendenti, oltre ai servizi già realizzati, anche quelli progettati per manufatti mai realizzati, come una multisala cinematografica all’interno del Centro di smistamento merci della Marsica), circa 83,5 milioni di euro spesi fin qui, ma non ancora sufficienti ad assicurare l’apertura dei tre autoporti. “Un fiume di denaro” sostiene la Cna “cui dovrebbe ora sommarsi gli 8 milioni per il completamento dei più piccoli, mentre nessuna indicazione viene data per l’autoporto avezzanese, per il cui completamento le previsioni formulate sullo stesso portale parlano di un altro fiume di soldi”.
Per questo è importante che vengano tracciate delle linee chiare, in modo da garantire alla collettività di poter usufruire di servizi idonei senza ulteriori sprechi in strutture che non possono avere un futuro.