Poiché in materia fiscale, purtroppo, non si possono promuovere consultazioni popolari, Belpietro spiega come aggirare il problema, abrogando cioè gli articoli della legge del 1975 in cui si affidava alla RAI il servizio pubblico che ad oggi non sta svolgendo.
Il Tea Party Italia ha da sempre nel suo programma la privatizzazione della RAI. Per il portavoce nazionale, Giacomo Zucco “la proposta di Libero è un ottimo inizio e già la provocazione della Maglie di venerdì 23 dicembre (Basta canone) era stata ben accolta dai nostri attivisti con numerose mail inviate all’indirizzo della redazione per sostenere questa causa”. L’idea alla base del referendum si limita a togliere alla RAI il servizio pubblico, l’obiettivo su cui Tea Party Italia si concentra sula privatizzazione integrale dei 3 canali. Conclude Zucco: “nessun servizio è utile se non è scelto liberamente dal cittadino. Ogni azione concreta contro lo stato attuale dell’informazione targata RAI e dello spreco di soldi pubblici che comporta, avrà il nostro sostegno”.