Debito+sanitario%2C+quanto+costa+agli+abruzzesi+il+piano+di+rientro%3F
abruzzocityrumorsit
/apertura/abruzzo/37502-regione-abruzzo-piano-di-rientro-debito-sanitario.html/amp/

Debito sanitario, quanto costa agli abruzzesi il piano di rientro?

Quanto costa agli abruzzesi il piano di rientro dal debito sanitario? Solo di consulenza, 4mila euro al giorno. Ad affermarlo è il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Cesare D’Alessandro, che ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e Commissario ad Acta alla Sanità, Gianni Chiodi.

Al Governatore viene chiesto perché dal 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, non si è provveduto a chiedere al Ministro Tremonti di farsi carico di una spesa resa obbligatoria dal Governo, che l’Abruzzo sopporta dal 2008, pagando la consulenza della KPMG (la multinazionale olandese leader nel settore della revisione dei bilanci e nella consulenza alle imprese in materia fiscale, ndr), pari a circa 4mila euro al giorno.

“Oltre al terremoto” spiega D’Alessandro “dal 2008 ad oggi abbiamo attraversato una crisi economica e finanziaria di tale entità che l’esborso di un milione e 300mila euro l’anno per le casse regionali è inaccettabile. Con questa cifra si paga un terzo del Consiglio regionale, ma soprattutto si potrebbe far fronte alle richieste dei disabili, dei malati oncologici e via discorrendo. Purtroppo Chiodi, per il 2011, ha già presentato il nuovo impegno per un milione e 300mila euro da elargire alla KPMG, ma sarà il caso che dica a Tremonti, e lo faccia in fretta, che l’Abruzzo non può sborsare più un euro per il futuro, anzi il Governo dovrebbe rimborsare quanto speso negli ultimi tre anni. A Chiodi, comunque, faccio un ultimo appunto, visto che il decreto commissariale per la KPMG lo fa lui: la Regione Campania, obbligata come noi ad avvalersi dell’Advisor KPMG, con quasi 6 milioni di abitanti, spende meno di noi per fare pressappoco le stesse cose. Perché? La stessa Campania ha previsto nel proprio decreto la facoltà di recesso con un mese di preavviso e senza penalità, l’Abruzzo no! Perché? E soprattutto, perché non usciamo al più presto da questa situazione restituendo la normalità al Servizio Sanitario Regionale?”.