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Vendemmia 2011: in Abruzzo meno resa, più qualità

Scende la quantità, ma aumenta la qualità. Sono in linea con quelli della scorsa campagna i numeri relativi alla vendemmia 2011. Per le varietà precoci, in particolare Chardonnay e Pinot grigio, la raccolta è iniziata lo scorso 19 agosto nelle zone costiere, mentre in quelle interne e collinari è partita tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, con una resa inferiore del 10 per cento circa rispetto alla vendemmia precedente.

Sono i dati più significativi forniti, questa mattina, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo, del presidente del Consorzio di Tutela Vini Abruzzo, Tonino Verna, e del presidente dell’Assoenologi Abruzzo e Molise, Nicola Dragani.

Per le altre uve bianche, Trebbiano e Malvasia, la vendemmia è iniziata nella prima settimana di settembre e, anche per queste tipologie, si riscontra una resa inferiore del 10-15 per cento circa. Per quanto concerne la nuova DOP Abruzzo, anche per le varietà Pecorino e Passerina si registra un calo della produttività intorno al 10-15 per cento, che innalzerà il livello qualitativo delle produzioni abruzzesi.

“Come assessorato poniamo una grande attenzione all’andamento di questa vendemmia” ha detto Febbo “anche perchè si tratta di un evento che coinvolge il nostro intero sistema rurale. Ed è importante segnalare la tendenza verso l’innalzamento della qualità dei nostri vini che poi finisce per tradursi in termini positivi anche nell’ottica delle esportazioni. A tal proposito, ufficializzeremo a giorni i dati relativi all’export del primo semestre 2011 ma possiamo già anticipare che i numeri, nonostante la crisi, appaiono a dir poco confortanti”.

In relazione, poi, alle varietà a bacca rossa, principalmente Sangiovese e Montepulciano, l’inizio della vendemmia è previsto per la metà di settembre per protrarsi lungo tutto il mese di ottobre. In questo caso il calo produttivo dovrebbe oscillare tra il 15 e il 20 per cento rispetto alla vendemmia precedente. Su questa tipologia di prodotto ha inciso la quantità abbondante della scorsa stagione che ha provocato una differenziazione delle gemme non del tutto perfetta e, quindi, un germogliamento non regolare soprattutto sulle gemme basali. Per quanto riguarda il mercato del vino si è registrato, fin dalla vendemmia scorsa, una buona movimentazione del prodotto anche a prezzi interessanti, superiori del 15-20 per cento rispetto allo scorso anno. Le cantine sono arrivate alla vendemmia con giacenze molto modeste che fanno sperare in una migliore performance del mercato dell’uva e del vino.