“Se oggi esistono delle criticità” ha detto “questo si deve al fatto che in alcuni punti il programma regionale è rimasto lettera morta. Se attuata, la programmazione colloca l’Abruzzo al di fuori di ipotesi emergenziali”.
E nel fare il punto sulla situazione dei rifiuti in Abruzzo, l’assessore ha aggiunto che questa viene monitorata costantemente ed ha parlato di una programmazione regionale che si muove su tre punti importanti: riduzione della produzione dei rifiuti, aumento della raccolta differenziata che nel 2010 ha fatto registrare il dato di 51 comuni che hanno toccato la soglia del 50 per cento e realizzazione degli impianti di trattamento e smaltimento. Proprio per rilanciare la programmazione, l’assessorato ha deciso di reimmettere a disposizione del circuito locale, in accordo con le Province, risorse per 15 milioni di euro per la realizzazione e completamento degli impianti, “risorse che erano state revocate in passato per inadempienze. Questo non deve più avvenire e soprattutto queste risorse devono rappresentare la soluzione di problemi annosi sul fronte dell’impiantistica rimasta ferma”.
Per questo motivo “i criteri di accesso e le prescrizioni per accedere alle risorse saranno rigidissimi proprio per evitare gli errori del passato, a cominciare dalla tempistica di progettazione fino alla possibilità che la Regione attui un potere sostitutivo nel caso in cui i Consorzi si rendano inadempienti”. Alle nuove risorse si aggiungono poi altri contributi, 3-4 milioni di euro, che l’assessore destinerà con un prossimo bando ad hoc alla Raccolta differenziata.
“I dati del 2010 sono confortanti, ma bisogna fare di più e nel 2011 i numeri ci dicono di una tendenza al rialzo che ci fa ben sperare”. Infine l’assessore all’Ambiente ha annunciato che la Giunta ha prorogato di sei mesi la possibilità da parte dei Consorzi di poter stoccare i rifiuti anche al di fuori delle province di provenienza.
E sull’ipotesi termovalorizzatori in Abruzzo, Di Dalmazio ha aggiunto: “La valorizzazione energetica dei rifiuti non può essere identificata solo ed esclusivamente con i termovalorizzatori. Queste strutture rappresentano una tecnologia importante di quella fase, ma non sono le uniche. Ed è proprio in quest’ottica che abbiamo firmato un protocollo importante con il Cnr, il miglior partner scientifico in campo nazionale, affinchè ci indichi quali sono le migliori tecnologie per la valorizzazione energetica dei rifiuti. In fase di programmazione successiva la valorizzazione energetica dei rifiuti deve tener conto di tre elementi essenziali: il minor impatto ambientale, un maggior efficientamento sotto il punto di vista della produzione energetica e il minor costo di realizzazione. E’ inutile, dunque, generare allarmismi, è invece necessario uscire dal tabù della valorizzazione energetica dei rifiuti anche perché non è più considerato tale dalle leggi nazionali ed europee ed anche perché è una fase essenziale del ciclo dei rifiuti. Si sta lavorando ad un disegno di legge che ridisegni l’intera governance del ciclo dei rifiuti a livello regionale, secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale. Ma in futuro tutta la programmazione regionale passerà attraverso una cabina di regia, coordinata dalla Regione, nella quale vi faranno parte le Province e i rappresentanti dei Comuni”.
Il commento del capogruppo dell’IdV Carlo Costantini. “Sui rifiuti l’Assessore Di Dalmazio parte da presupposti esatti per pervenire, però, a conclusioni sbagliate. Ha ragione da vendere quando lamenta inadempienze di Consorzi e Comuni, che hanno gestito il settore come peggio non era possibile. Ha torto, però, quando dichiara che gli inceneritori si faranno comunque, anche per colpa loro. L’Assessore Di Dalmazio non deve dimenticare che i destinatari dell’azione legislativa ed amministrativa della pubblica amministrazione sono i cittadini e le imprese, ai quali non può dirsi che, siccome hanno già subito per anni un’organizzazione pessima del servizio, sia in termini di costi, che di qualità, adesso dovranno continuare a subire e prendersi pure gli inceneritori. Prima bisogna mandare a casa i responsabili – ed in questo l’Italia dei Valori sosterrà qualsiasi iniziativa dell’Assessore Di Dalmazio tendente a far decadere o a commissariare le gestioni inefficienti – e poi bisogna individuare le soluzioni ai problemi. Ricordando, però, sempre che quella dell’incenerimento non è una fase complementare del ciclo dei rifiuti, ma una fase residuale e terminale nella gerarchia degli interventi fissata dalle Direttive europee, da attivare solo per la parte di rifiuto che non si è riusciti a riciclare.
Se, dunque, in Abruzzo si è ancora lontani dal raggiungere il 40% di raccolta differenziata, Di Dalmazio non può individuare la soluzione negli inceneritori, bensì nel rafforzamento degli interventi funzionali ad ridurre sempre più la quota percentuale di rifiuti da smaltire. E se Comuni e Consorzi non collaborano, che paghino i loro rappresentanti, andando a casa e non per l’ennesima volta cittadini ed imprese. L’ideale sarebbe poter discutere di tutto questo e trovare soluzioni condivise in uno specifico Consiglio Regionale; ma vorrebbe dire aspettarsi davvero troppo da questa maggioranza!”