Su una popolazione abruzzese di 1.338.898 persone, in crescita di oltre 70 mila unità rispetto al 2002, gli stranieri residenti hanno un’incidenza del 5,7 per cento, inferiore a quella del Centro Italia (9 per cento), ma superiore a quella del Sud (2,8 per cento).
Fino al 2007 la principale motivazione per il rilascio dei permessi di soggiorno era il lavoro; a partire dal 2008, invece, diventa la famiglia, a sottolineare il processo di stabilizzazione dei nuclei. Anche la percentuale dei nati stranieri è cresciuta, di conseguenza, sul totale dei nati in Abruzzo, passando dal 3,5 per cento nel 2002 al 10 per cento nel 2009. Romania, Albania e Macedonia sono i principali Paesi di provenienza.
Nel 2009 gli occupati stranieri producono il 9,2 per cento del valore aggiunto regionale, pur rappresentando solo il 5,9 per cento del totale degli occupati. In gran parte sono occupati nei settori dell’agricoltura, dei servizi di alloggio e ristorazione, del manifatturiero, delle costruzioni e delle attività per famiglie.
Poco meno di 9mila sono nel 2009 i titolari di impresa stranieri, l’80 dei quali ha meno di 49 anni.