“Sono ormai dieci mesi che Abruzzo sviluppo, su input del presidente della Regione, ha avviato un confronto con Invitalia per rilevare la quota azionaria di controllo di Sviluppo Italia” spiega l’Assessore. “Tale attività ha portato alla fine di aprile alla sottoscrizione di un accordo con le organizzazioni sindacali e le Rsa di Sviluppo Italia Abruzzo. La ratifica da parte dei lavoratori di questo accordo, ha portato ad un duro scontro con Invitalia, sfociato nel licenziamento degli stessi. Fortunatamente i sindacati ed i lavoratori, seppur licenziati, si sono espressi favorevolmente, a maggioranza, per tale accordo ed Invitalia ci chiederà il rinnovo del nostro interesse per poter revocare i licenziamenti. La Regione Abruzzo risponderà sicuramente si”.
Come spiega ancora Castiglione, esiste già una legge regionale e “in un futuro molto prossimo ci sarà la fusione tra Sviluppo Italia Abruzzo e Abruzzo sviluppo”.
Insomma, l’operazione “salvezza” va fatta il prima possibile per diverse ragioni: “intanto per salvaguardare i posti di lavoro e la professionalità che negli anni ha contraddistinto l’attività di Sviluppo Italia Abruzzo; poi per assicurare la funzionalità dei tre incubatori (Mosciano, Sulmona e Avezzano) che riuniscono una quarantina di imprese e che, con l’indotto, contano centinaia di dipendenti; infine, per mantenere a Sviluppo Italia la gestione della legge 185 che negli ultimi dieci anni ha prodotto nel territorio circa 2 mila posti di lavoro.
L’operazione è a costo zero per la Regione Abruzzo e il governatore l’ha voluta sostenere, indipendentemente dal numero di maestranze che accetteranno l’accordo. “In questo modo” conclude Castiglione “si garantisce continuità di servizi essenziali per la nostra economia e si evita di perdere risorse importanti per la ripresa dell’attività produttiva regionale”.