Secondo i due politici, infatti, l’obiettivo dell’amministrazione Chiodi altro non sarebbe che quello di far quadrare i conti facendo pagare direttamente gli assistiti. A sostegno della loro tesi Ruffini e D’Amico portano a esempio l’imposizione dei pagamenti della compartecipazione delle famiglia alle rette dei centri diurni e residenziali per i disabili o il tentativo di mettere obbligo di pagamento della compartecipazione dell’utente dell’assistenza domiciliare. “E’ successo” continuano i due “anche con il taglio dei contributi per i malati oncologici che si sono visti privare di un beneficio economico che spesso era utile per pagarsi le cure non coperte dal servizio sanitario. Noi ci stiamo battendo per farlo ripristinare, ma ci scontriamo sempre con il muro di gomma che la maggioranza pone su questo”.
secondo i consiglieri del Pd, “gli abruzzesi sono due volte beffati: non solo devono pagare l’Irap e l’Irpef più alti d’Italia, ma se si ammalano devono anche pagarsi una buona parte delle loro cure. Ora è più chiaro il perché questi provvedimenti vengono adottati senza la minima comunicazione e trasparenza: noi consiglieri regionali siamo tagliati fuori da qualsiasi informazione per far sì che i cittadini subiscano queste vessazioni economiche senza che nessuno si opponga”.
Ruffini e D’Amico prendono pertanto l’impegno di fare piena luce su tutto il quadro degli attuali ticket farmaceutici, diagnostici e terapeutici che la Regione impone ai cittadini e soprattutto sul regime delle esenzioni.
“Inviteremo Chiodi e Baraldi” concludono i consiglieri “a riferire in V Commissione su questi aspetti e a darci un quadro generale delle tariffe e della loro legittimità, perché purtroppo è vero che ci sono oggi molti malati abruzzesi, anche con invalidità al 100%, che rinunciano a determinate cure perché non hanno soldi per pagarsi i ticket. Dobbiamo assolutamente mettere la parola fine a questa ingiustizia sociale”.