“Una cosa è certa” ha detto l’assessore. “Abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze del mondo dell’impresa balneare che rappresenta un settore trainante della nostra economia, ma sempre nel pieno rispetto dell’interesse pubblico e generale e, quindi, tenendo ben presenti la salvaguardia ambientale del litorale ed il diritto di ciascuno a fruirne”.
Tra le novità del Piano, si segnalano l’adeguamento dello stesso alle esigenze del settore del turismo balneare, in relazione al corretto sviluppo delle strutture e servizi dedicati e l’eliminazione dei punti di criticità e degli elementi di difficile attuazione pratica per la corretta pianificazione e gestione segnalati da Comuni ed associazioni di categoria balneare. Il Piano, in sostanza, definisce i criteri e i parametri a cui devono attenersi gli enti locali nella redazione dei piani demaniali comunali in relazione al flusso turistico locale ed extralocale ed alle caratteristiche morfologiche, ambientali e socio economiche del proprio tessuto territoriale. Inoltre, tende a rafforzare il recupero e la tutela ambientale e lo sviluppo ecosostenibile nell’uso del demanio marittimo imponendo l’uso esclusivo di materiali a basso impatto ambientale oltre ad inserire la salvaguardia delle zone costiere di pregio ambientale-naturalistico e delle aree oggetto di insediamento di fauna e flora protetta e ad integrare gli ambiti del litorale con tratti di litorale interessati da trabocchi e saliscendi e dai terreni demaniali residuali. Tra le modifiche più rilevanti, quella relativa alle modalità di individuazione della riserva minima delle spiagge libere. Viene sostituito, infatti, il parametro del 20% della superficie in concessione (dato variabile in dipendenza dell’erosione) con il 20% del fronte a mare delle spiagge in concessione (dato certo). Viene, inoltre, confermata l’obbligatorietà della garanzia da parte dei concessionari del libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia con adeguamento all’abbattimento delle barriere architettoniche. I parametri di insediamento delle strutture balneari vengono collegati alla densità abitativa ed alla capienza estiva inserendo una relazione diretta tra domanda e offerta di servizi dedicati al turismo balneare. Il Piano, infine, fornisce i criteri generali ai Comuni per la protezione degli stabilimenti balneari e rimette all’autonomia degli stessi Comuni i termini di attuazione e regolamentazione. Intanto, è già partito l’iter di compatibilità ambientale con l’apposita procedura VAS (valutazione di impatto ambientale) ed ora, nonostante una precedente fase di confronto, si aprirà il confronto vero e proprio con i vari soggetti interessati dalla tematica, associazioni di categoria o enti locali in primis, per approdare ad un testo, il più possibile condiviso, che sarà poi inviato al Consiglio regionale per la definitiva approvazione del Piano.