Le osservazioni miravano a riesaminare le prospettive di redditività degli aeroporti con traffico inferiore a un milione di passeggeri/anno, elaborare norme a favore di tali aeroporti per la coesione e continuità territoriali e sfruttare la capacità degli aeroporti regionali esistenti, semplificando le norme sugli aiuti di Stato.
La Commissione ha accolto con favore un passaggio importante della proposta abruzzese, laddove si dice che essa “ritiene che l’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato – in particolare degli orientamenti del 2014 sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree – e delle disposizioni dell’UE che disciplinano i servizi d’interesse economico generale sia eccessivamente complessa e che determini incertezze sulla maniera in cui gli enti locali e regionali possono fornire sostegno finanziario agli aeroporti regionali. Il trattamento riservato a tali casi dalla Commissione è considerato molto dispendioso in termini di tempo e andrebbe pertanto chiarito e reso più snello nella sua procedura autorizzativa. L’incertezza e i ritardi nelle procedure rischiano di complicare il mantenimento di collegamenti adeguati con le regioni più piccole e periferiche e possono avere un impatto negativo sullo sviluppo economico di queste regioni”.
Altro passaggio fondamentale di quelli suggeriti dal Presidente D’Alfonso è quello in cui si specifica che “gli obblighi di servizio pubblico rivestono un’importanza fondamentale dal punto di vista regionale, ma deve essere anche considerata la necessità per un aeroporto regionale di poter essere sostenuto nel raggiungimento sostenibile nel lungo periodo del livello di break even economico. Per la sopravvivenza nel lungo periodo delle regioni periferiche e scarsamente popolate, nonché di quelle che per altri motivi non sono dotate di collegamenti adeguati, i collegamenti aerei con i centri economici e amministrativi nazionali e con gli hub aeroportuali, che permettono ulteriori spostamenti, sono determinanti. Per creare condizioni di sviluppo adeguate per tali regioni – conclude il documento – in molti casi sono necessari appalti pubblici, aiuti all’investimento e sovvenzioni di funzionamento per gli aeroporti, nonché la garanzia, nelle ore di punta, di bande orarie (slot) negli hub aeroportuali che consentono di proseguire il viaggio verso destinazioni europee e intercontinentali. Dato che si tratta di condizioni essenziali per la coesione territoriale dell’Unione europea, il CdR ritiene che esse debbano trovare riscontro nella strategia per l’aviazione”.
Accolto anche il punto in cui si precisa che – all’interno di una pianificazione strategica per la gestione delle capacità aeroportuali a livello UE in una situazione di carenza di capacità in taluni grandi aeroporti, considerato che molti altri aeroporti sono sottoutilizzati – “è importante garantire un utilizzo efficace delle infrastrutture già realizzate, con evidenti impatti sull’ambiente”.
“Sono soddisfatto del lavoro della Commissione – ha commentato D’Alfonso al termine della seduta – che ha accolto i punti più pregnanti del nostro documento; ora ci attrezziamo adeguatamente per combattere la partita finale che si giocherà a ottobre nell’assemblea plenaria”.