A dichiararlo è il segretario regionale del Partito Socialista Massimo Carugno, che aggiunge: “Non è quello che esattamente ci vuole per l’Abruzzo specie in un momento come questo dove una serie di criticità imporrebbero una governabilità stabile e sicura. Dalla ricostruzione dell’Aquila alla crisi economica delle aree interne montane, dal disastro del sistema sanitario ai problemi dell’occupazione all’agonia delle piccole imprese, la Regione Abruzzo, come del resto Chiodi e il centrodestra avevano promesso in campagna elettorale, dovrebbe essere un galeone che naviga conoscendo la rotta, il punto di partenza e quello d’arrivo, sapendo quando si parte, quando si arriva e la durata della cambusa. Oggi invece appare come una bagnarola in cui tutto è incerto, compreso per quanto tempo resisterà prima di affondare”. E quando la bara affonda, secondo Carugno, “la decisione più saggia che il comandante possa prendere è quella di dare l’ordine di abbandonare la nave. La cosa più saggia che oggi possa fare Chiodi è quella di dimettersi e riaffidare all’elettorato le scelte sul futuro dell’Abruzzo”.