il Sottosegretario Mazzocca, delegato all’Ambiente, si lascia andare a dichiarazioni non veritiere e tecnicamente infondate, ribaltando le responsabilità, su informazioni di comodo o in cattiva fede di qualche funzionario che probabilmente deve coprire le proprie inadempienze.
Per quanto riguarda, infatti, il taglio del contributo di funzionamento del 50% si tratta di una scelta tecnico-politica che posso anche non condividere ma che devo rispettare e prenderne atto ma per quanto riguarda, invece, la concertazione con l’Ente Regione sulle attività da svolgere la verità e le competenze sono completamente capovolte: la Legge Regionale n. 64/98, infatti, all’art. 3 “Funzione della Regione” stabilisce che la Giunta Regionale emana direttive in materia ambientale provvedendo a definire gli obiettivi generali dell’attività di prevenzione, protezione e controllo ambientale e ad emanare gli atti di indirizzo e coordinamento, mentre all’art. 20 “Rapporti con gli Enti Istituzionali” stabilisce che il Direttore Generale “anche sulla scorta degli indirizzi del Comitato Regionale di indirizzo di cui all’art. 22 individua in relazione alle risorse disponibili i servizi e le prestazioni da rendere…”.
Lo afferma il Direttore Generale dell’Arta Abruzzo, Mario Amicone.
‘Ora poiché il Comitato Regionale di indirizzo non risulta essere stato istituito o comunque il Direttore Generale dell’ARTA non è stato mai convocato come per legge, la Giunta Regionale non ha mai emanato o notificato né gli atti d’indirizzo e coordinamento e né ha mai definito gli obiettivi generali, se non richieste di intervento e collaborazioni urgenti, come le varie emergenze ambientali e non, i vari dragaggi e le varie consulenze per procedimenti di infrazione in corso su ritardi per programmi ministeriali ed europei, l’ARTA ha autonomamente previsto anno per anno un programma di attività rapportato ai rispettivi Bilancio di Previsione, regolarmente approvati.
Le numerose attività in corso nell’Agenzia, del resto, sono fissate e rese obbligatorie dalla copiosa normativa statale di settore e dalle numerose richieste da parte di Enti, Forze di Polizia e Procure. Per il corrente anno 2016 l’ARTA ha quindi provveduto autonomamente a rettificare il programma solo in relazione alle minori disponibilità di bilancio non disponendo di alcuna linea di indirizzo o obiettivo da parte della Giunta Regionale e non c’era perciò ragione di concertare le variazioni se non era stata concertata la programmazione annuale.
Spiace ancor di più, infine, dover smentire ancora il Sottosegretario Mazzocca quando afferma che «la mancata liquidazione del contributo dalla Regione Abruzzo all’ARTA che ha comportato il ricorso ad una onerosa anticipazione di cassa per poter liquidare gli stipendi del bimestre Aprile-Maggio, è dovuta al ritardo della trasmissione del bilancio ARTA»: la Regione, invece, dovrebbe e deve erogare il contributo di funzionamento in base al proprio bilancio 2016 e non in base al bilancio ARTA che comunque è stato opportunamente variato (il 18 aprile) entro i 30 giorni prescritti dalla comunicazione (il 23 aprile, dopo 4 mesi) di avvenuta approvazione del Bilancio Regionale (10 dicembre 2015) che prevedeva, appunto, la riduzione del contributo’, insiste il dg Arta Abruzzo.
‘A beneficio di chi non conosce i meccanismi di bilancio, si precisa inoltre che il Bilancio ARTA 2016 è stato trasmesso in ritardo alla Regione (18 dicembre 2015) perché a sua volta il Bilancio del 2015 (trasmesso da ARTA il 23 novembre 2014) è stato approvato dalla Regione solo il 19 settembre 2015 (10 mesi dopo) e le relative variazioni deliberate nello stesso anno 2015 (a luglio e novembre) sono state approvate dalla Giunta solo in questi giorni (maggio 2016) costringendo quindi questa Direzione a presentare il Bilancio 2016 in ritardo e con dati non definitivi dell’anno 2015.
A conferma dei “numeri” che dà il Sottosegretario Mazzocca l’ARTA è costretta ancora oggi, come già si è verificato nel 2015, ad una gestione non programmabile per la maggior parte dell’anno perché non disponendo del bilancio approvato deve procedere per dodicesimi e con il divieto di qualsiasi spesa di investimento così come prescrivono le norme sull’esercizio provvisorio e sulla gestione provvisoria’, conclude Amicone.