“Le Province sono gli Enti più titolati in questo momento a detenere le competenze sul ciclo idrico”. E aggiunge: “La stessa cosa andrebbe fatta anche per la gestione dei rifiuti. Questo al fine di raggiungere, in un campo così delicato e cruciale, un coordinamento il più possibile armonizzato alle esigenze ed espressioni degli interventi a livello provinciale, così come prevede la Carta Costituzionale, attribuendo alla Province il ruolo di Ente intermedio e di programmazione”.
Sarebbe, secondo Catarra, un modo intelligente di sfruttare le competenze in capo alla pubblica amministrazione, utile riflessione in un momento storico in cui si ipotizza la cancellazione delle Province come Ente-ponte tra le Regioni e i Comuni. Il passaggio delle competenze rappresenta un traguardo da raggiungere al più presto, perché getterebbe le basi per un quadro operativo efficace e che, da obiettivo raggiunto, si trasforma in base di partenza per una migliore gestione della risorsa idrica.
Catarra dunque conferma il suo appoggio al presidente teatino che cerca la convergenza di tutto il suo Consiglio e di quello delle Regioni, passando attraverso una proposta di legge che sta elaborando assieme all’ufficio di Presidenza dell’Upi.