“Dal 24 maggio 2010, data di subentro della curatela fallimentare”, argomenta Ruffini, “ è possibile pagare le fatture al SanStefar per le prestazioni erogate, cosa che invece non viene fatta. E’ vero che le Asl hanno 90 giorni per pagare, ma la situazione è così critica che un acconto offre la possibilità ai lavoratori di respirare e ritrovare la forza per guardare al futuro.” Per il consigliere regionale del Pd va ricordato inoltre che l’erogazione dell’acconto permetterebbe comunque di effettuare successivamente le dovute verifiche sull’appropriatezza delle prestazioni. Quindi si possono pagare le prime fatture per ridare fiato e speranza alle famiglie ed ai lavoratori del SanStefar che sono esasperati e senza un soldo in tasca. “Siamo di fronte ad una grave situazione sociale che la politica e le istituzioni devono affrontare”, prosegue il consigliere dei Democratici. “ Dopo l’attenzione dei media sembra che questa vicenda non abbia trovato più spazio nell’agenda politica regionale. Nessuno se ne occupa più come se fosse tutto risolto. Invece non si è affatto conclusa, anzi il futuro delle prestazioni sanitarie e di questi lavoratori resta incerto. Sul futuro gestionale di SanStefar e sull’ipotesi di acquisizione da parte dei privati, è necessario tenere alto il livello di attenzione e di trasparenza nelle procedure, in modo da garantire sia le prestazioni che i livelli occupazioni. La sanità privata convenzionata resta un impresa che produce utili e certezze negli utili, quindi fa a gola a tantissimi”.