Gianni+Chiodi+attacca+l%E2%80%99informazione.+Giovanardi%E2%80%9D%3A+governo+regionale+nato+sull%E2%80%99imbroglio%E2%80%9D
abruzzocityrumorsit
/apertura/abruzzo/20062-gianni-chiodi-attacca-linformazione-giovanardi-governo-regionale-nato-sullimbroglio.html/amp/

Gianni Chiodi attacca l’informazione. Giovanardi”: governo regionale nato sull’imbroglio”

L’Aquila. Nel vortice dell’inchiesta sui presunti favoritismi per gli appalti post-terremoto finisce anche Gianni Chiodi. Alcuni organi di informazione, infatti, hanno parlato del fatto che lo studio commerciale del quale il Governatore è socio, avrebbe svolto attività di consulenza per la ditta indagata (Abruzzo Engeenering).

Tesi questa rigettata da Chiodi, che però, nella sua replica in consiglio regionale ha attaccato gli organi di informazione (“ sono faziosi e animati da furore denigratorio”) dichiarazione che ha subito prodotto una piccata reazione da parte dell’ordine dei giornalisti d’Abruzzo. Su Chiodi e la sua giunta, però, si abbattono gli “strali” di Carlo Giovanardi (Pdl), sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, che parla di “governo regionale nato sull’imbroglio e la violazione dei patti sottoscritti”.   ”Mi preme dire che non esiste nessuna consulenza attribuita da Abruzzo Engeenering, società partecipata dalla Regione Abruzzo, Provincia de L’Aquila e Finmeccanica, allo studio professionale di cui sono contitolare”. Spiega Chiodi. “ Mi spiace rilevare tale faziosità e furore denigratorio, non certo della Procura ma dei mezzi di informazione che non assolvono il loro compito, imbarbarendo la nobile funzione della libertà di stampa”. Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, chiedendo la parola in apertura dei lavori del Consiglio regionale d’Abruzzo. L’Assemblea era già stata programmata con altro ordine del giorno, ma, giocoforza, l’attenzione è stata dirottata sulla vicenda giudiziaria (presunti ”doni” in cambio di favori per la ricostruzione post sisma) che ha coinvolto l’ormai ex assessore regionale, Daniela Stati, sfiorando, secondo quanto riportato da alcuni media, anche il Governatore. ”Sono io – ha spiegato meglio Chiodi – che ho chiesto al mio studio di verificare i bilanci di Abruzzo Engineering, di verificare il futuro piano industriale della società. Rigetto – ha, quindi, insistito – ogni insinuazione e schizzo di fango e continuerò a sostenere Abruzzo Engineering. Me lo ha chiesto il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, e me lo hanno chiesto Stefania Pezzopane e tutte le forze sociali. Questa vicenda – ha assicurato Chiodi – non fa venire meno la speranza di Abruzzo Engineering che collabora con i suoi professionisti da 9 anni. La magistratura faccia chiarezza – ha concluso – perché non ne posso più di falsità”. Quanto allo specifico delle dimissioni di Daniela Stati, il Presidente ha confermato che ”la questione ci occuperà nei prossimi mesi, sia per quanto riguarda gli equilibri politici che per i risvolti puramente giudiziari”.

Ordine giornalisti: “il vero malcostume è nella politica. “ Piuttosto che preoccuparsi di un presunto “malcostume che sta imbarbarendo la nobile arte del giornalismo”, il presidente della regione Gianni Chiodi farebbe bene a preoccuparsi di un  diffuso malcostume che sta imbarbarendo – davvero – la nobile arte della politica. Come purtroppo hanno provato le tante inchieste condotte negli ultimi anni dalla magistratura abruzzese sulla sanità o la ricostruzione post-terremoto”.  Lo afferma una nota dell’Ordine dei giornalisti abruzzesi, secondo cui “desta sorpresa e preoccupazione il fatto che il presidente della Regione, intervenendo in Consiglio regionale all’indomani dell’ennesima bufera giudiziaria che si è abbattuta sulla classe politica abruzzese, senta più il dovere di attaccare e insolentire i giornalisti che compiono scrupolosamente il proprio dovere professionale, che è quello di informare nel modo più scrupoloso e dettagliato la pubblica opinione,  piuttosto che spiegare fatti e circostanze che hanno generato l’ennesimo brutto episodio di malcostume politico. Il sospetto – prosegue la nota dell’Ordine – è che la politica tenda a stilare una sorta di lista di proscrizione dei giornalisti sgraditi, “rei” di pubblicare le notizie che non piacciono; anche quando si tratta di stralci virgolettati di citazioni di fonti ufficiali, come nel caso di una ordinanza del giudice per le indagini preliminari che si occupa di una inchiesta per gli appalti legati alla ricostruzione post-sisma. Il tentativo di condizionare il lavoro dei giornalisti – conclude la nota dell’Ordine – sembra essere diventato nel nostro Paese lo sport nazionale, e per farlo non si fa economia di strumenti, come le leggi-bavaglio o gli insulti personalizzati”.

Chiodi: “ Massimo rispetto per la libertà di stampa”.Con le mie dichiarazioni non avevo la minima intenzione di criticare la stampa che, nella quasi totalità dei casi, per ciò che mi riguarda, ha ricostruito la vicenda in modo equilibrato. Il mio rispetto per la libertà di stampa è massimo. Non mi sono mai lamentato di articoli che criticavano il mio operato. Mi lamento solo quando si vulnera la correttezza dell’informazione attraverso titoli che forniscono una rappresentazione dei fatti non corrispondenti alla realtà della notizia”. Il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, commenta così il suo intervento in consiglio regionale in relazione alla vicenda che ha portato alle dimissioni dell’assessore Daniela Stati. “La mia intenzione – ha proseguito il Presidente – era solo quella di stigmatizzare il comportamento di chi si è abbandonato ad interpretazioni di natura allusiva. Con questo non ho inteso giammai esercitare censure alla libertà di espressione ed opinione dei giornalisti, bensì affermare che le notizie devono essere riportate in maniera corretta”

Carlo Giovanardi: “ Siamo stati facili profeti”. In passato  sono ripetutamente intervenuto per difendere esponenti  politici abruzzesi di centro destra e di centro sinistra vittime di accuse giudiziarie palesemente infondate”, sottolinea il senatore Carlo Giovanardi. “Davanti però a comportamenti recidivi non posso che ricordare  quanto i  Popolari Liberali  d’Abruzzo dichiararono alla nascita della giunta Chiodi: “E’ difficile pensare che possa avere un grande futuro un governo regionale  nato sull’imbroglio e la violazione dei patti sottoscritti  con coloro  che sono stati determinanti   per ottenere  il consenso  sufficiente e necessario per vincere le elezioni in Abruzzo.  Purtroppo siamo stati facili profeti!”

Le opposizioni chiedono consiglio straordinario. Una seduta straordinaria del Consiglio regionale d’Abruzzo sulla ricostruzione post terremoto de L’Aquila. E subito, prima della pausa estiva. Lo hanno chiesto le forze di opposizione durante la riunione odierna dell’Assemblea regionale, alla luce della vicenda giudiziaria su presunte tangenti, che ha portato all’arresto di quattro persone (politici abruzzesi e imprenditori) ed alla interdizione dai pubblici uffici del dimissionario assessore regionale all’Ambiente, Daniela Stati. La minoranza ha sollecitato un confronto prima che l’argomento ”caldo”, che ”coinvolge tutto il sistema Abruzzo, possa raffreddarsi. Dopo oltre un’ora di interventi, il Consiglio non riesce ancora ad uscire dal pantano della ”cattiva stampa” che si limita a riportare il frutto di intercettazioni telefoniche. L’input e’ stato dato dal Governatore, Gianni Chiodi, che si e’ tirato fuori dagli ”schizzi di fango” mediatici sullo studio professionale di cui e’ contitolare. L’opposizione ha altresì richiesto l’istituzione dell’Osservatorio sulla ricostruzione; di un’apposita Commissione consiliare che accompagni l’attività’ del Commissario; di un tavolo permanente con le istituzioni locali e le rappresentanze sindacali e di categoria.

Tangenti ricostruzione: Idv presenta interrogazione parlamentare. “Dopo le dimissioni dell’assessore regionale, il Governo riferisca al Parlamento sulle capacità del commissario Chiodi”. E’ questo il contenuto di una interrogazione parlamentare presentata oggi dai senatori abruzzesi dell’Idv Mascitelli, Lannutti e Carlino, sulle nuove vicende giudiziarie che hanno colpito l’Abruzzo e affinchè il Governo risponda sulle capacità effettive di coordinamento e controllo di Chiodi, nella sua veste di commissario ad acta per la ricostruzione. “Quanti altri assessori regionali o forse parlamentari dovranno essere coinvolti in vicende poco chiare per rendersi finalmente conto che purtroppo quello che sta accadendo in Abruzzo, intorno alla ricostruzione del dopo terremoto, è semplicemente il risultato di una cortina fumogena, creata ad arte, per consentire un’ ampia e incontrollata discrezionalità nelle scelte, che nel migliore dei casi, si trasforma in clientelismo politico, nel peggiore in affarismo organizzato. Ieri il sistema della cartolarizzazioni, oggi il sistema della proliferazione delle ordinanze, ma in entrambi i casi due fertili terreni di coltura”. Ha commentato il senatore Alfonso Mascitelli, coordinatore regionale dell’Idv Abruzzo.

Giovanni Legnini (Pd): “via coloro che alimentano consorterie”. ”Si allontanino dalla sfera pubblica tutti coloro che alimentano consorterie e condotte poco trasparenti, e si affronti con urgenza la grave incertezza normativa e finanziaria attorno alla ricostruzione. Nessuno può continuare a far finta di niente, neppure Chiodi che si è limitato ad esprimere scontate ed acritiche parole di solidarietà nei confronti dei presunti componenti della “cricca” abruzzese”. Lo afferma il senatore del Partito Democratico Giovanni Legnini.

“L’Abruzzo non può più permettersi il marchio di una regione corrotta e pasticciona” sottolinea Legnini, “ed è per questo che è necessario che si allontani chi non dà garanzia di trasparenza. Il centrodestra  abruzzese lo faccia senza tentennamenti, ed eviti di continuare ad avere una posizione da Ponzio Pilato.  Noi faremo la nostra parte e vigileremo con rigore e senza sconti”.

Di Stefano (Pdl): “Giovanardi azzardato giustizialista”.”Se non fosse per la drammaticità del momento, potremmo anche sorridere alle dichiarazioni dell’ on. Giovanardi, attribuendole alla calura estiva”.E’ quanto afferma il senatore Pdl, Fabrizio Di Stefano in una nota. “Non conoscevamo questa sua vocazione giustizialista né, conseguentemente, tale proprietà transitiva che il Sottosegretario applica a questo caso specifico- continua Di Stefano – E rimanendo sul tono ironico, mi viene da domandare: “Se i suoi appetiti di giunta fossero stati appagati, il suo giudizio sarebbe stato diverso?”. Noi invece ribadiamo la volontà di attendere fiduciosi che si faccia luce su questa vicenda, confidando che nella chiarificazione, l’assessore Stati possa dimostrare tutta la sua estraneità ad ogni episodio che la veda coinvolta. Dare un giudizio al Presidente Chiodi, a cui in questo momento va tutto il mio sostegno, e al suo Governo-chiosa il Parlamentare – così come ha fatto, non solo Giovanardi, ma ampie fasce del centrosinistra, è semplicemente assurdo”.