Le modifiche riguardano in particolare la parte relativa alla “Tutela e trasformazione dei suoli agricoli”, la quale deve prevedere la pianificazione di queste zone in base alla carte di uso del suolo, destinando ai coltivatori del fondo la possibilità di utilizzare queste zone ai fini residenziali, permettendo così di recuperare i fabbricati esistenti, per l’ammodernamento ed il miglioramento energetico. Sugli stessi suoli agricoli vanno individuate zone rurali e semirurali dove, con indici di bassa edificabilità, possono essere consentiti interventi specifici ed occasionali solo su parti di territori che hanno perso la vocazione agricola.
Nel Titolo VIII, poi, la voce “Utilizzo ai fini abitativi dei sottotetti” viene modificata in “Recupero ai fini abitativi”, per stabilire il concetto di riuso e consentire così di riconvertire una parte del fabbricato, nel rispetto delle norme sulla sicurezza sismica e degli standards urbanistici. I commi dell’articolo di riferimento del Titolo VIII vanno totalmente modificati assicurando la presenza degli strumenti urbanistici, dei parcheggi e soprattutto la garanzia tecnico-scientifica di stabilità dell’edificio rispetto al nuovo utilizzo del sottotetto. Devono inoltre essere garantiti i requisiti minimi indispensabili relativi alla illuminazione, altezza del solaio, contenimento energetico e solubilità dell’ambiente abitativo.
Il vicepresidente Di Pangrazio, Ruffini e Caramanico ribadiscono poi che la normativa sull’attività edilizia deve necessariamente essere condivisa da Comuni, Province ed Associazioni, al fine di giungere alla stesura di un testo definitivo che migliori razionalmente l’uso del territorio non permettendo a nessuno l’uso indiscriminato del suolo e garantendo la qualità delle abitazioni.
“Il Pd” aggiunge Di Pangrazio “vigilerà affinché si eviti la cementificazione dell’Abruzzo e si pervenga ad una normativa che disciplini in maniera razionale ed equilibrata l’utilizzo del territorio”.