“Il centro-destra ed il Presidente Chiodi dopo aver dichiarato la propria contrarietà alla Legge anti-sindaci, meglio conosciuta come norma anti-D’Alfonso, oggi boccia in aula la proposta del Pd per abrogare l’ineleggibilità dei sindaci costretti a dimettersi sei mesi prima delle elezioni, con l’effetto di trascinare i Comuni a mesi di commissariamento”.
Secondo Camillo D’Alessandro, capogruppo regionale Pd, la “sindrome della poltrona” in Regione ha colpito ancora.
“La legge anti-D’Alfonso” ricorda D’Alessandro “fu approvata all’alba, prima delle elezioni regionali, nel 2004”. Oggi “la casta ha paura, vuole chiudere il Palazzo, fuori tutti, altrimenti come si fa a maturare le prebende? Allora votarono la legge qualche mese prima delle elezioni per non far candidare D’Alfonso, ora il problema è evitare le candidature dei vari Mascia, Di Primio, Brucchi e di molti altri, se no quando ci torneranno loro in Consiglio regionale? Ancora una volta vince la sindrome della poltrona, non importa se avevano dichiarato il contrario, ora devono salvarsi. I sindaci sono una risorsa, non un inciampo, ma forse fanno paura a tanti casuali, che per caso o per listino, sono arrivati in Consiglio regionale e la sedia ora non la mollano”.