Proprio Giuliante ha, infatti, reso note le eccessive spese derivanti dalla numerosa presenza di dirigenti in seno alla Regione, situazione che si ritroverebbe anche nei cda delle società i cui conti confluiscono nel bilancio regionale. Spese onerose, dunque, che gravano sull’ente regionale e che si aggiungono a quelle relative alle consulenze. ”Si spendono milioni di euro” ha, infatti, ammonito Giuliante. “Dobbiamo fare in modo che quest’anno si arrivi a dare un taglio drastico”.
Da qui la proposta di creare una sorta di “intergruppo bipartisan” nel Consiglio regionale per ridisegnare la governance e ridurre i costi della politica. Soluzione che, però, non avrebbe incontrato i favori di D’Alessandro, che ribatte in proposito.
“Faccio io una proposta a Giuliante” afferma, infatti, il capogruppo del Pd. “La giunta non ce la fa, lui stesso se n’è reso conto, allora il Consiglio si sostituisca alla giunta: scriviamo insieme l’agenda delle priorità, riportiamo dalle segrete stanze al Consiglio regionale gli atti di programmazione, sanità e Fas in primis e poi cambiamo tutto, anche perché, mentre Giuliante auspica virtuosismi bipartisan, la giunta procede a bandire concorsi per altri dirigenti ed a prorogare i commissariamenti”.
Secondo D’Alessandro, cambiare tutto non sarebbe la soluzione ottimale, visto che andrebbe a trasformare, nella sua opinione, l’idea stessa di Regione, che passa da “Regione apparato” a “Regione funzione”. “L’ente regionale appare come un piccolo bisonte ingrassato, per tornare a correre deve dimagrire” spiega meglio il capogruppo. “La Regione deve stabilire la strategia, assumere decisioni attraverso una programmazione chiara nella definizione di tempi e risorse, poi tutto il resto va delegato a Province e Comuni“.