L’Aquila. “L’appello di Giuliante? Condivido lo spirito, ma non l’obiettivo”. Sono le considerazioni di Camillo D’Alessandro, capogruppo del Pd alla Regione Abruzzo, in merito alle recenti dichiarazioni di Gianfranco Giuliante, capogruppo del Pdl.
Proprio Giuliante ha, infatti, reso note le eccessive spese derivanti dalla numerosa presenza di dirigenti in seno alla Regione, situazione che si ritroverebbe anche nei cda delle società i cui conti confluiscono nel bilancio regionale. Spese onerose, dunque, che gravano sull’ente regionale e che si aggiungono a quelle relative alle consulenze. ”Si spendono milioni di euro” ha, infatti, ammonito Giuliante. “Dobbiamo fare in modo che quest’anno si arrivi a dare un taglio drastico”.
Da qui la proposta di creare una sorta di “intergruppo bipartisan” nel Consiglio regionale per ridisegnare la governance e ridurre i costi della politica. Soluzione che, però, non avrebbe incontrato i favori di D’Alessandro, che ribatte in proposito.
“Faccio io una proposta a Giuliante” afferma, infatti, il capogruppo del Pd. “La giunta non ce la fa, lui stesso se n’è reso conto, allora il Consiglio si sostituisca alla giunta: scriviamo insieme l’agenda delle priorità, riportiamo dalle segrete stanze al Consiglio regionale gli atti di programmazione, sanità e Fas in primis e poi cambiamo tutto, anche perché, mentre Giuliante auspica virtuosismi bipartisan, la giunta procede a bandire concorsi per altri dirigenti ed a prorogare i commissariamenti”.
Secondo D’Alessandro, cambiare tutto non sarebbe la soluzione ottimale, visto che andrebbe a trasformare, nella sua opinione, l’idea stessa di Regione, che passa da “Regione apparato” a “Regione funzione”. “L’ente regionale appare come un piccolo bisonte ingrassato, per tornare a correre deve dimagrire” spiega meglio il capogruppo. “La Regione deve stabilire la strategia, assumere decisioni attraverso una programmazione chiara nella definizione di tempi e risorse, poi tutto il resto va delegato a Province e Comuni“.