“E’ un assessore in condominio” dice. “Lui è addetto a dichiarare, la Baraldi ha il compito di fare! Lui dichiara che non chiuderà un solo ospedale pubblico, la Baraldi si appresta a eliminarne una decina. Dice che vuole realizzare un nuovo ospedale a Giulianova, ma subito gli ricordano che già Salini, dieci anni fa, lo dava per fatto; di voler privatizzare quello di S. Omero, ma il buon Emiliano Di Matteo s’inventa l’azionariato popolare. Unico caso al mondo in cui la popolazione (quella vibratiana) si dovrebbe ricomprare un ospedale che è già suo, perché pubblico. Si pensi, poi, all’ospedale di Atri, a quello che dichiara d’aver fatto per questo ospedale con la strafottenza di partecipare, ogni 6/8 mesi, ai consigli comunali dove promette tutto e di più. Cosa gli costa? Non dovendo mantenere alcuna promessa, si esercita a dire balle su balle, con un uditorio che comincia a far finta di credergli. Lo scorso anno, rivolgendosi ai cittadini di Atri, ha promesso la TAC, la RMN, concorsi per sei primari, la Gamma Camera, concorsi per medici e paramedici. Quest’anno, qualche giorno fa, ha cambiato idea e già vede nell’ospedale di Atri uno dei migliori cronicari della terra, quasi un centro massaggi, aperto a tutti, come si addice a un assessore che da sempre dichiara di voler privilegiare il pubblico al privato”.
Sulla questione interviene anche Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese.
“Avevano promesso di presentare il Piano Operativo per la Sanità entro il 19 maggio. Lo hanno presentato solo a Roma? Hanno sottoscritto accordi senza alcuna discussione nel territorio e tenendo all’oscuro il Consiglio Regionale? È il momento di parlare chiaro: si dica come si immagina il futuro della Sanità abruzzese a partire dal rapporto pubblico-privato, se basato sull’esclusivo principio di complementarità oppure no. Ogni giorno in più è un giorno che i cittadini perdono dietro a liste d’attesa sempre più lunghe, centralini che non rispondono, ticket che non si abbassano e risorse che non si sbloccano. Anziché continuare con interviste e dichiarazioni, badando bene di non dire assolutamente nulla ma volutamente di creare una gran confusione, Venturoni e il commissario Chiodi mettano nero su bianco le proprie idee, perché fino a questo momento le uniche riforme della sanità sono quelle introdotte dal centrosinistra e sui cui buoni effetti la destra si sta sedendo con troppa comodità”.