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Ricostruzione L’Aquila: Costantini accusa Protezione Civile. Gli chiedono 2mln di euro

L’Aquila. Costantini accusa la Protezione Civile sui costi della ricostruzione e gli chiedono due milioni di danni per diffamazione. Il j’accuse di Costantini è iniziato con un ringraziamento verso tutti i volontari, gli uomini della protezione civile, dei vigili del fuoco, della croce rossa, dell’esercito e delle forze dell’ordine per la straordinaria dimostrazione di generosità e di efficienza che hanno espresso nella gestione dell’emergenza post sisma a L’Aquila.


Il capogruppo dell’Italia dei Valori ha spiegato: “Quando abbiamo potuto, disponendo finalmente dei primi necessari elementi di valutazione, abbiamo denunciato i limiti e le anomalie di alcuni interventi; di uno in particolare, del Progetto C.A.S.E.. Nell’esercizio di questa attività di critica politica, un diritto che compete a chi rappresenta i cittadini nella istituzioni, ma che a L’Aquila per i troppi segreti, i silenzi e le omissioni era diventato addirittura un dovere, il 15 febbraio 2010 ho reso una dichiarazione, che ho pubblicato sul mio blog www.carlocostantini.it”.
La domanda era: “Perché la Protezione Civile (intesa come il suo capo) che ha deciso di gestire tutto internamente per la realizzazione del Progetto C.A.S.E. ha deciso di gestire internamente persino gli incarichi tecnici e di direzione dei lavori, rinunciando a procedure aperte, capaci di acquisire competenze provenienti da professionisti esterni al sistema della stessa Protezione Civile?”
La risposta di Costantini: “Per evitare che qualcuno dall’esterno potesse saperne troppo o addirittura tutto”. Risposta che è costata cara all’esponente dell’IdV: è stato accusato di diffamazione e citato in giudizio con una richiesta di risarcimento danni di ben 2.000.000,00 di euro. La richiesta è stata avanzata dall’ingegnere Gian Michele Calvi
e “pochi giorni prima della notifica dell’atto giudiziario – ha ricordato Costantini – aveva, infatti, convocato in una riunione, nella sua qualità di direttore dei lavori e dunque di pubblico ufficiale, tutte le imprese aggiudicatarie degli appalti del Progetto C.A.S.E., rivolgendo loro una singolare sollecitazione: quella di agire anche loro individualmente, sia in sede civile, che in sede penale, per difendere la loro immagine”. Nessuno evidentemente lo ha seguito e solo Calvi ha intrapreso azione legali contro le esponente del partito dell’Italia dei Valori.
“Ora è evidente ha spiegato Costantini – che io devo difendermi e, per quanto non nutra alcun margine di dubbio sull’esito del giudizio, nel quale rivolgerò anche io una richiesta di risarcimento dei danni all’Ing. Gian Michele Calvi che, se conseguita, non mancherò di devolvere in favore delle popolazioni terremotate, è chiaro che uno degli strumenti a disposizione della mia difesa è la prova della verità di quello che ho detto”. L’azione legale di Calvi ha permesso a Costantini di entrare in possesso di diversi atti e numeri degli appalti che ancora oggi non sono stati resi pubblici facendo riferimento alla legge 241/90, che garantisce l’accesso agli atti ed ai documenti la cui conoscenza sia necessaria per curare o difendere i propri interessi giuridici, ha anche richiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile ed allo stesso Ing. Calvi l’accesso agli atti.
Le accuse di Cosantini sono rivolte al Progetto C.a.s.e. definito “uno sperpero di denaro pubblico” perché sarebbe costato il triplo di quanto sarebbe costati edifici con requisiti analoghi.
L’esponente dell’Italia dei Valori ha dato i numeri, rilevati dal complesso delle informazioni che solo da poche settimane possono essere acquisite direttamente dal sito della protezione civile.
“Partiamo dal valore di mercato delle abitazioni in zone analoghe a gran parte di quelle utilizzate per la realizzazione del Progetto C.a.s.e.. Secondo le stime operate dall’Agenzia dei territorio per il II semestre 2008, il valore di dette abitazioni è pari mediamente ad un importo oscillante tra i 650,00 ed i 1.000,00 euro al metro quadro: questo è, dunque, anche qualora lo volessimo elevarlo del 10% o del 20%, il valore di mercato di riferimento di appartamenti realizzati in aree analoghe a gran parte di quelle interessate dal Progetto c.a.s.e.. Poi prendiamo un altro spunto da bandi di gara pubblicati dalle pubbliche amministrazioni in periodi perfettamente corrispondenti, per appalti finalizzati alla realizzazione di appartamenti: ho il computo metrico pubblicato il 25.8.09 dal Comune di Ortona (Chieti) che vi consegno; leggo di impianti fotovoltaici, di parcheggi interrati, di rete fognaria, di impianto solare-termico e leggo anche di un prezzo a base d’asta per mq. che mi e’ stato indicato in Euro 797,00 al mq., ma che per evitare errori, voglio elevare sino ad euro 1.000,00 o anche 1.100,00 al metro quadro a base d’asta ed al lordo di eventuali ribassi. Poi teniamo in considerazione quanto riferito nelle note dal tecnico che ho incaricato, che testualmente riferisce che oggi il costo di costruzione medio al mq. di fabbricati residenziali varia a secondo delle rifiniture, da euro 900,00 ad euro 1.100,00, onnicomprensivo di tutte le incidenze”.
“Prendendo in considerazione – ha continuato il consigliere IdV – i prezzi di case vendute sul mercato da una nota azienda nazionale, che produce case che interpretano, secondo quanto riferito dal Corriere della Sera del 28 agosto 2009, un sistema costruttivo simile a quello utilizzato per il Progetto C.A.S.E., di classe energetica A e con tempi di realizzazione strettissimi: da 800,00 a 1.000,00 euro al mq., a secondo delle rifiniture”.
Passando all’esame dei numeri del Progetto C.a.s.e.. Costantini espone “le spese complessive, ovvero quello che può definirsi il costo complessivo di una opera pubblica, quale è il Progetto C.A.S.E., secondo i numeri forniti dal sito della Protezione Civile: complessivi Euro 1.086.000.000,00 (da detrarre dal costo euro 55.398.094 per mobili ed arredi) di cui euro 700.000.000,00 stanziati dal decreto Abruzzo, euro 36.000.000,00 provenienti dalle donazioni ed euro 350.000.000,00 donati dall’Unione Europea. Se la spesa complessiva segnalata dalla Protezione Civile è di euro 1.030.601.052 (esclusi, come detto, beni mobili ed arredi) e le unita abitative realizzate, sempre sulla base di quanto segnalato dalla Protezione Civile, sono n. 4.449, quanto è costato ai contribuenti italiani, all’unione europea ed ai generosi cittadini di tutto il mondo che hanno donato denaro per L’Aquila e gli aquilani, un alloggio che nel decreto Abruzzo non viene neppure definito una casa, ma un “modulo abitativo destinato ad una durevole destinazione?”  la risposta del consigliere dell’IdV è “Euro 231.648,00 ad alloggio”. Costantini ha anche elencato il valore al metro quadro calpestabile o effettivamente abitabile (quello che solitamente viene valutato quando un comune cittadino decide di acquistare una casa), considerando la dimensione media di ogni alloggio di circa 65 mq., gli alloggi sarebbero costati circa euro 3.500,00 al metro quadro, anziché un importo di circa 2.700,00 al mq., cioé “il costo calcolato e stimato in interventi pubblici di chi, prima di me, si e’ occupato di calcolare quanto e’ costato alla collettività il Progetto C.a.s.e.”.
Costantini è sicuro non tirerà fuori un euro, anzi saranno “loro” (riferito agli esponenti della Protezione Civile) a tirare fuori i soldi e ha concluso: “continuerò a tenervi informati e per ora mi consegno all’equilibrio ed alla serenità della magistratura, che accerterà se, sostenendo che si è trattato di uno sperpero di denaro senza precedenti e che è costato il triplo del necessario, ho detto io il falso o se il falso proviene da chi strumentalmente mi accusa”.

 

Camillo D’Alessandro. Sulla denuncia contro Costantini interviene il capogruppo del PD Camillo D’Alessandro: “Esprimo solidarietà al collega Costantini augurandomi che l’estensore della querela milionaria abbia da ravvedersi e ritiri la denuncia, se ha bisogno di soldi vada a lavorare. Mi auguro che il presidente Chiodi ed il presidente Pagano condannino l’aggressione via  querela subita da un rappresentante del Consiglio regionale, rivendicando alla classe politica abruzzese il diritto di critica e di iniziativa politica nei confronti di tutti, nessun escluso, indipendentemente dalle posizioni espresse, questa è semplicemente la libertà.”