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Sanità, Ruffini e Di Luca (Pd) presentano interpellanza su Istituto Oncologico di Atri

L’Aquila. Presentata dai consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca un’interpellanza sulla situazione riguardante la nascita dell’ Istituto Oncologico della “Fondazione S. Rita” del presidio ospedaliero di Atri.

Secondo RuffiniDi Luca, infatti, il centro in questione sarebbe diventato un punto di riferimento regionale ed extra regionale pur lavorando con un medico specializzato interamente pagato dalla F.O.G.I. stessa.

Il riferimento è alle recenti dichiarazioni del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi e di Lanfranco Venturoni, assessore regionale alla Sanità, che avrebbero ripetuto la necessità di spingere l’offerta ospedaliera verso la specialistica e l’eccellenza, oltre ad ottimizzare le risorse e ridurre le liste di attesa. “I risultati raggiunti” commentano in merito i due consiglieri “sono l’esempio di eccellenza auspicato dall’assessore e rappresentano un’economia importante per la Asl di Teramo, visto che,  invece  di spendere denaro, trae da queste prestazioni un profitto”.

Stando, infatti, a quanto dichiarato da Ruffini e Di Luca, nonostante la carenza di personale ormai cronica, il reparto avrebbe comunque raggiunto un numero di prestazioni pari a 4.244, con una pluralità di metodiche di altissima tecnologia e con l’ausilio di 3 infermieri (di cui una con la qualifica di Capo Sala). Queste prestazioni avrebbero permesso alla ASL di Teramo di incassare oltre 250mila euro. Il nuovo strumento (endoscopia) avrebbe fatto incassare in poco tempo ben 40mila euro circa, senza far spendere nulla alla ASL.

I due consiglieri chiedono, dunque, che un dirigente medico venga assegnato al Servizio di Endoscopia, “viste le potenzialità attrattive acquisite e le nobili finalità che persegue a vantaggio dei malati, con un notevole incremento degli introiti per la Asl. Se potenziato, il servizio rilancerebbe il presidio ospedaliero di Atri come servizio sanitario di eccellenze”.

Nell’interpellanza, RuffiniDi Luca hanno, inoltre, chiesto se si intende potenziare l’attività di endoscopica diagnostica ed operativa, con notevoli vantaggi per la ASL e soprattutto per pazienti che possono avvalersi di esami mininvasivi in regime ambulatoriale, con riduzione dei giorni di degenza. Infine, si chiede di conoscere se l’avviso pubblico per il conferimento di 2 incarichi medici per la durata di 2 anni nella ASL di Teramo (di cui uno con esperienza in gastroenterologia interventistica e l’altro in gastroenterologia diagnostica) verranno destinati per attuare i programmi di endoscopica diagnostica ed operativa, così come già annunciato in conferenza stampa dall’assessore regionale Venturoni.

Proprio le dichiarazioni di Lanfranco Venturoni sono, infatti, al centro delle polemiche dei due consiglieri, che colgono l’occasione per sollevare critiche anche alle recenti dichiarazioni dell’assessore rese all’emittente televisica Teleponte e apparse sulla stampa locale.

Assistiamo da oltre un anno agli annunci di Venturoni su come riorganizzare la sanità in provincia di Teramo, senza avere la prova di queste decisioni” commentano in merito Ruffini e Di Luca. “Dove sono gli atti e i provvedimenti? Dove  si trova il progetto di sanità che Venturoni racconta? Sembra di assistere ad una fiction, dove sono in molti a recitare dei copioni scritti dall’unica persona che ha un ruolo preciso, ovvero il regista Giulio Tremonti”.

Secondo i consiglieri, il Ministro avrebbe, infatti, spinto il sub commissario a far stringere “la cinta degli abruzzesi”, nonostante gli strumenti messi in campo dal centrosinistra abbiano funzionato e stiano producendo risultati.

“Non si comprendono e non si giustificano i tagli previsti da Venturoni rispetto agli obiettivi che ci propone” continuano i due consiglieri. “Quale modello di sanità ha in mente Venturoni? Francamente non si capisce quali siano le sue intenzioni e se sono le stesse di Chiodi e del resto della maggioranza. Insomma, siamo di fronte al solito spot di una giunta regionale incapace di prendere decisioni importanti, con gli assessori regionali che a turno fanno da megafono per il governo regionale e nazionale”.

Per quanto riguarda S.Omero, Ruffini e Di Luca sono convinti che Venturoni abbia svelato il suo progetto. “Non potendo assumere personale per il blocco delle assunzioni” spiegano in merito, “la sua idea è di consegnare S.Omero ai privati attraverso una gestione di tipo privatistico in deroga ad ogni regola sulle assunzioni e contratti per il reclutamento di personale sanitario, che con il pubblico deve avvenire necessariamente con i concorsi”.

Sull’ospedale di Atri, invece, Ruffini e Di Luca credono che il centrodestra abbia intenzione di cancellare l’ospedale. “Atri non può essere il nosocomio dei cronici di tutta la provincia di Teramo” dicono entrambi. “Va bene razionalizzare reparti e personale, ma alcuni servizi sanitari utili come il pronto soccorso, la medicina d’emergenza e la radiologia vanno salvaguardate come altri eventuali servizi sanitari che possono diventare eccellenze, vedi il caso della endoscopica. Siamo disponibili a confrontarci con Venturoni e il centrodestra su un progetto di sanità che possa rappresentare una svolta per l’Abruzzo. Prima la medicina del territorio, l’assistenza domiciliare e poi rivediamo l’offerta ospedaliera rendendola più efficiente e competitiva qualificando le risorse umane e aumentando significativamente le tecnologie”.