La decisione fa seguito all’accordo sottoscritto a Roma il 14 aprile scorso fra Regione e Ministero del Welfare, con il quale il Governo ha stanziato 60 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga.
“Nel 2009” ha detto Gatti “abbiamo garantito con 100 milioni di euro pace sociale e supporto economico per circa 13 mila famiglie abruzzesi che stanno affrontando la crisi. Proseguiamo in questa azione grazie ai fondi che il Governo ci garantisce a fronte della qualità del lavoro svolto finora nella corretta gestione di queste risorse”.
Dall’analisi dei dati discussi oggi, inoltre, emerge anche un buon segnale di ripresa delle attività lavorative nella zona del cratere.
Dal picco di oltre 8mila lavoratori trattati nel 2009 oggi si è scesi a circa 2mila. Un dato che indica una evidente ripresa delle attività economiche e che dimostra come gli ammortizzatori siano uno strumento che lega il lavoratore all’azienda e che non necessariamente diviene l’anticamera del licenziamento.
“La nostra strategia” ha concluso l’assessore “segue una strada originale per intercettare la voglia di ripresa del tessuto imprenditoriale abruzzese. Il progetto Lavorare in Abruzzo ha ottenuto un grande riscontro e a breve produrrà fra i 1.500 e i 2.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato”.