La campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua è andata oltre ogni aspettativa: 100.000 firme raccolte nel primo week-end in tutta Italia. 3083 solo in Abruzzo. “Nonostante il brutto tempo – si legge in una nota del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua – c’è stata una mobilitazione straordinaria che ha visto lunghe file ai banchetti organizzati nei quattro capoluoghi e in numerosi paesi. Le brochure con l’illustrazione dei tre quesiti referendari sono risultate spesso inutili. E’ bastato lo slogan stampato l’acqua non si vende per togliere ogni dubbio, senza dover convincere nessuno”. Ottimo il risultato della raccolta firme in Abruzzo: 1100 a Pescara, 300 a Sulmona, 300 a Vasto, oltre 200 a L’Aquila e Teramo, 250 nella Marsica, tante altre nei piccoli centri della regione. “Siamo di fronte ad un vero e proprio risveglio civile, un risveglio – conclude la nota – che parte da associazioni e da cittadini liberi, un risveglio che parte dall’acqua per dilagare, speriamo, verso tutti i beni comuni”.