L’Aquila. “Sono tante, troppe le zone del nostro Paese e della nostra regione esposti ai rischi idrogeologici. Ormai è chiaro che non è più possibile agire in modo estemporaneo o sull’onda dell’emergenza. Servono interventi strutturali e mirati. E l’attuale giunta si sta muovendo coerentemente in questa direzione. I numeri parlano chiaro: come ha annunciato il presidente Luciano D’Alfonso sono stati recentemente stanziati ben 55 milioni per la messa in sicurezza dei nostri territori”, spiegano i tecnici della Regione Abruzzo
Un ulteriore tassello di questa articolata strategia è la partecipazione della regione Abruzzo al progetto europeo Life “Primes” (Preventing flooding risk by making resilient communities – Prevenire il rischio alluvioni rendendo le comunità resilienti) dedicato ai temi della prevenzione e dell’informazione sul rischio alluvioni.
A disposizione ci sono fondi, metà dei quali europei, per oltre 2 milioni e 300 mila euro. La notizia dell’esito positivo dell’istruttoria da parte delle istituzioni comunitarie è di questi giorni. L’assessore alla protezione civile Mario Mazzocca ha voluto sottolineare la professionalità di quanti si sono impegnati per cogliere questa importante opportunità, in particolar modo il Centro Funzionale: “Si tratta di uno dei pochi progetti approvati in Italia dalla Commissione europea sul programma Life 2014-2020, dedicato all’ambiente e all’azione per il clima. Potremo mettere in campo azioni concrete di prevenzione del rischio alluvioni, per migliorare il coordinamento tra le istituzioni e soprattutto sperimentare best practice per l’auto-protezione per i cittadini dell’Abruzzo”.
I partner del progetto sono Arpa Emilia-Romagna, direzione regionale ambiente, difesa del suolo e della costa (capofila), la regione Marche, l’Università politecnica delle Marche e appunto la regione Abruzzo con il suo Cfa.
Obiettivo del progetto è ridurre i danni causati al territorio e alla popolazione da eventi come piene, alluvioni e mareggiate, dovuti a fenomeni meteorologici intensi sempre più frequenti e previsti in probabile aumento negli scenari climatici futuri. Con “Life Primes” si mira a potenziare i sistemi di allertamento nelle tre regioni partner, attraverso lo sviluppo di procedure e sistemi informativi omogenei e integrati a livello interregionale, la definizione di scenari di rischio e la realizzazione di uno spazio web condiviso con le comunità locali.
Nell’ambito del progetto sono state individuate alcune aree pilota nelle tre regioni, dove saranno realizzate attività di informazione e conoscenza del rischio ed esercitazioni; inoltre si sperimenteranno modalità di partecipazione attiva da parte dei cittadini alle politiche locali di governo del territorio, attraverso la costruzione collettiva dei “piani civici” che saranno integrati nei piani comunali di emergenza. In alcuni comuni delle aree pilota si testeranno in particolare “sistemi di allertamento partecipati” che permettano una rapida diffusione delle allerte in situazioni di alluvioni lampo e mareggiate, che si sviluppano in tempi rapidissimi.
“Bisogna essere pronti e sempre più organizzati a fronteggiare gli eventi calamitosi – ha affermato Antonio Iovino (responsabile del Cfa) -; oltre agli interventi per prevenire il rischio idraulico e costiero, occorre – come ci ha dimostrato il terremoto dell’Aquila – anche favorire la costituzione di comunità resilienti, consapevoli della fragilità del proprio territorio”.