Si, no, forse. Dopo la decisione presa dalla regione Abruzzo ed espressa dal Governatore Luciano D’Alfonso di non far ricorso al Tar del Lazio (https://abruzzo.cityrumors.it/notizie-teramo/politica-teramo/149331-colle-dei-nidi-regione-si-schiera-e-non-ricorre-con-i-comuni-che-hanno-vinto-ricorso-al-tar.html) che aveva annullato il permesso di ricerca di idrocarburi sull’area di “Colle dei Nidi” di circa 83 km quadrati a cavallo tra le province di Teramo e Ascoli, oggi si apprende che l’Avvocatura Generale dello Stato, contravvenendo a quanto stabilito dall’ente regionale, ha scelto “liberamente” di notificare un atto di appello avverso alla sentenza al Consiglio di Stato lo scorso 22 luglio anche per conto della Regione Abruzzo, oltre che del Ministero dello Sviluppo Economico e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sconcerto per la decisione presa è stata espressa dai sindaci di Bellante, Campli e Mosciano Sant’Angelo, da anni in prima linea nella lotta per contrastare un
permesso di ricerca per idrocarburi che ricadrebbe proprio all’interno del territorio delle “Colline Teramane”, dove si coltiva agricoltura di pregio e vino Montepulciano Docg.
“La decisione del Ministero dello Sviluppo Economico di proporre appello contro la sentenza del Tar Lazio ci lascia sconcertati ed appare quanto mai inopportuna, soprattutto nel chiamare in causa la Regione Abruzzo”, ha dichiarato il sindaco di Bellante Mario Di Pietro, in accordo con i colleghi Giuliano Califfi di Mosciano Sant’Angelo e Pietro Quaresimale di Campli, “che nel frattempo ha revocato tutti gli atti precedentemente assunti in merito, manifestando la volontà di affiancare le comunità locali nella lotta intrapresa contro le ricerche petrolifere su terra e in mare. Ribadiamo la ferma determinazione di opporci con ogni mezzo e in tutte le sedi all’avvio di progetti petroliferi sui nostri territori, in quanto contrastano totalmente con il programma di sviluppo ecosostenibile,già avviato da tempo, che intendiamo portare avanti”.