Il processo di riordino delle Province, coordinato della Regione Abruzzo, dovrebbe essere in dirittura d’arrivo con l’approvazione della legge regionale di riorganizzazione delle funzioni non fondamentali delle Province. Purtroppo, alcuni attori fondamentali per una riorganizzazione la più funzionale possibile, sono stati esclusi dai tavoli. Sono i rappresentanti delle RSU delle Province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo, che, come in ogni concertazione sindacale che si rispetti, vogliono affiancare i legislatori regionali, i rappresentanti istituzionali e le organizzazioni sindacali confederali.
Le Rappresentanze Sindacali Unitarie delle Province abruzzesi, recentemente elette dai dipendenti delle rispettive amministrazioni, hanno costituito un Coordinamento unitario per contribuire, in modo costruttivo, al riordino delle funzioni nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nei processi di riforma delle province.
La nascita del Coordinamento è stata sancita il 20 aprile e già oggi ha scritto una lettera, indirizzata al Presidente della Regione Abruzzo, Al Vice Presidente, al Direttore del Dipartimento della Presidenza e Rapporti con l’Europa – Riforme istituzionali e rapporti con gli Enti locali, ai Componenti l’Osservatorio regionale per la Riforma delle Province, ai Referenti tecnici provinciali dell’Osservatorio regionale per la Riforma delle Province, alle OO. SS. Territoriali e a tutti i componenti delle RSU delle Province abruzzesi, in cui chiedono di poter affiancare con propri rappresentanti i componenti dell’Osservatorio Regionale – già costituito con Decreto P.G.R. n. 71 del 26/9/2014 – e il relativo Gruppo Tecnico, nelle attività di attuazione della L.56/2014.
Cosa spinge le RSU a chiedere di partecipare a questi incontri tecnici dove peraltro è assicurata la partecipazione dei sindacati confederali?
“Ci fidiamo totalmente dei nostri sindacati di riferimento – spiega Francesca Rasetta, della Provincia di Chieti, nominata portavoce del Coordinamento – ma riteniamo che alcune questioni molto interne alle problematiche delle singole province debbano essere affrontate alla presenza di chi ci lavora e opera da anni come dipendente. Riteniamo di poter apportare un utile contributo organizzativo nel riordino delle funzioni, soprattutto di quelle che riguardano i servizi erogati ai cittadini, quali ad esempio l’assistenza agli studenti disabili, le biblioteche,ecc. In qualità di rappresentanti del lavoratori intendiamo anche proporre soluzioni utili, per la riorganizzazione del personale e la sua assegnazione, nel rispetto dei criteri e delle norme previsti dalle leggi nazionali, alle competenze possedute e maturate in ogni singolo Ente. Non vogliamo che l’attuazione della legge di riforma passi sulle nostre teste senza poter partecipare a questo importante processo di riordino. Data l’urgenza di procedere alla definizione della Legge Regionale, chiediamo di essere presenti con i nostri rappresentanti già alla prossima riunione dell’Osservatorio. Aspettiamo in tempi brevissimi la risposta positiva del Presidente della Regione Abruzzo”.