Durante la seduta, infatti, proprio Rossini avrebbe ammesso che ci sarebbero ingenti risorse immobilizzate in 21 magazzini. Proprio queste avrebbero, a detta dei due consiglieri, impedito al sistema sanità di funzionare, in quanto non sarebbe stato assicurato l’utilizzo massimo di risorse tecniche e finanziarie.
“Doveva essere Rossini” sottolineano, inoltre, Paolini e Palomba “ad affermare che i “Piani” non possono essere definiti “industriali” ma solo di “indicazione” e che, come ha dichiarato il Ministero della Sanità, non sono mai stati idonei a soddisfare il Piano di rientro. A dire, inoltre, che non c’è un “Piano dei conti” e che, come ha anche detto Redigolo, anche nel 2010 il sistema sanità non potrà raggiungere l’equilibrio”.
Dalla seduta sarebbe poi emerso che, dopo la firma della sospensione dell’accreditamento e il successivo trasferimento dei pazienti in psico-riabilitazione dal Gruppo Angelini presso altre strutture, circa i tre quarti dei 191 pazienti sarebbero stati sistemati in RSA con un risparmio enorme.
“Hanno infine concluso” commentano amaramente i consiglieri “che, sui tetti di spesa e sugli accreditamenti, la Regione Abruzzo è stata la più inadempiente e quella che prodotto maggiore illegalità. Gli abruzzesi sono stanchi di sentir dire che le cose non vanno. La realtà è che il governo regionale a oggi, da circa un anno e mezzo, ha solo saputo imporre ticket e poltrone a scapito dei cittadini che pagano”.