Oltre 40 milioni per la sede unica della Regione a Pescara: “Risparmio o trattativa?”

Pescara. La Regione Abruzzo pronta a stacca un assegno da oltre 40 milioni per comprare La City pescarese e concentrare tutte le sedi del capoluogo adriatico nel nuovo complesso sulla Tiburtina. “Operazione risparmio”, ma c’è chi ci vede altri fini dietro l’affare.

D’Alfonso dà seguito agli intenti di Chiodi e l’operazione City si avvicina alla conclusione. Risale, infatti, al 28 giugno 2010 la prima delibera della Giunta regionale targata Chiodi per l’avvio di un’indagine sul territorio di Pescara per verificare la disponibilità di immobili utili a ospitare gli uffici della Regione, con una superficie compresa tra i 7mila e i 20mila metri quadrati, locali da prendere in locazione con opzione di acquisto successivo. Quindi, con una determina del 24 gennaio 2011, la Regione Abruzzo ha preso atto dell’istruttoria e poi, con una terza delibera del 4 luglio 2011, ha dato di nuovo mandato agli uffici di condurre approfondimenti sulle candidature pervenute. Tra le migliori c’era quella della società Iniziative Immobiliari Abruzzesi: il costruendo complesso sulla Tiburtina, un maxi-isolato direzionale a due passi dall’aeroporto e proprio all’uscita della tangenziale, collegatissima con l’Asse Attrezzato. L’intento principale era quello di raccogliere in un unico punto tutti gli uffici regionali del capoluogo adriatico sparsi tra viale Bovio, via Rafaello e via Conte di Ruvo, ammortizzando i costi per affitti, consumi e ammodernamenti di quelle sede obsolete.

In funzione di quella proposta, l’11 febbraio 2014 è stato costituito un gruppo di lavoro in sinergia tra Regione e Comune, in capo all’ex sindaco Mascia, che ha portato la valutazione dell’affare a superare i 42 milioni di euro, una volta incluse tasse e Iva, comprendendo anche le permute delle altre sedi che passeranno alla Iniziative Immobiliari Abruzzesi. Si arriva, così, al primo atto in capo a D’Alfonso: la nuova Giunta ha deliberato, il 13 marzo scorso, la conferma dell’operazione e la sua chiusura entro 3 anni, come riportato dal quotidiano Il Centro. Si dovrebbe attendere innanzitutto l’ultimazione dell’opera ancora in cantiere, poi la Regione avrebbe la City in affitto per a 1,7 milioni che verrebbero scalati dalla compravendita finale.

Ma c’è chi si interroga se l’operazione, che ricadrà economicamente sulla collettività, fosse davvero necessaria: “Era, tra le tante, questa la soluzione migliore?”, si domanda il segretario provinciale dei Comunisti italiani di Pescara, Pierpaolo Di Brigida. Dettagliate le alternative che i Comunisti propongono: “Gli attuali uffici in via Raffaello confinano con un terreno che sarebbe stato possibile acquisire a costi accessibili ed avrebbero trovato così un naturale ed economico ampliamento”. “Perché”, si chiedono i Comunisti Italiani, “non acquisire interamente l’edificio in via Passolanciano dove sono già in affitto alcuni uffici regionali e che fu a suo tempo incautamente  acquisito dalla Provincia con un’operazione a dir poco incomprensibile? Perché”, prosegue Di Brigida, “se si voleva dar senso ad un manufatto incompiuto, non prendere in considerazione Il ‘palazzo fantasma’ Clerico in via Tavo che avrebbe comportato una riqualificazione conseguente del travagliato quartiere Rancitelli?”

Quesiti retorici: “Qualche anno fa, si ritenne vantaggioso l’acquisto dell’edificio della Camera di Commercio in Piazza Unione”, critica ancora il segretario provinciale PCI, “l’operazione costituì la provvista economica con cui la stessa Camera di Commercio opzionò l’acquisto delle aree ex Cofa dalla Regione, una specie di partita di giro. Sulle aree della City avrebbero dovuto sorgere i famosi parcheggi si scambio, per alleggerire la città dalla enorme mole di traffico, invece sono sorti due imponenti strutture direzionali rimasti a lungo fantasmi in cerca di destinazione fino a che i governi comunale e regionale di centrodestra hanno cominciato a lavorare al salvataggio del costruttore”, incalza Di Brigida che conclude accusando: “La trattativa è diventata più interessante quando le strutture fantasma sono state cedute in quota ai maggiori costruttori della provincia di Pescara (Sciarra, Sebastiani, Paglione, Girolimetti, Acciavatti, Angelucci, Parnazzini) . Come dire di no a cotanti poteri?”.

Polemico, ma nei confronti di D’Alfonso, è il capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri: “Con la delibera del 13 marzo non ha fatto un solo passo concreto in avanti per dare definitività e sostanza a quell’iter”, afferma, “demandando a un’ennesima successiva delibera altri provvedimenti e addirittura rinviando ad atti successivi anche la definizione del Piano finanziario ‘per la valutazione dell’eventuale esercizio dell’opzione di acquisto’, senza assumere alcun impegno di spesa. Francamente”, conclude Sospiri, “dopo nove mesi ci sembra troppo poco”.

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