“ Chiediamo da luglio il commissariamento di Villa Pini”, si legge in una nota di Paolucci, “ per avere un interlocutore affidabile, per salvare i posti di pavoro, gli stipendi dei dipendenti e la serenità dei pazienti. Per questo, oggi, non possiamo che dire grazie alla procura di Chieti”. Se da un lato, dunque, l’intervento della magistratura potrebbe sbloccare una serie di questioni ancora irrisolte (tra tutte gli stipendi arretrati dei 1.500 lavoratori delle cliniche private), dall’altra l’esponente dei Democratici non manca di sottolineare le omissioni della giunta regionale. “In questa drammatica vicenda, resta l´immobilismo della giunta regionale”, ribadisce Paolucci, “visto che su Villa Pini sono mobilitati la commissione parlamentare d´inchiesta, i sindacati, ora anche la procura di Chieti, mentre la Regione si è dimostrata incapace di prendere qualsiasi decisione. Resta sul campo la proposta del Pd per svincolare i dipendenti dalla clinica e legarli al servizio sanitario: ma finora la giunta ha scelto di entrare nella sanità abruzzese solo per occupare i posti di potere, commissariare e accontentare gli amici, abbandonando a se stessi lavoratori e pazienti. Ora che finalmente c´è un interlocutore credibile alla testa di Villa Pini”, si legge ancora nella nota, “bisogna invece agire a testa bassa per salvare i posti di lavoro, convogliando tutte le energie e scegliendo la strada migliore per evitare il collasso sociale. Le nostre proposte, che alla prova dei fatti si sono rivelate le uniche percorribili, restano sul campo ed ora anche il Pdl dovrà uscire dalla campana di vetro e accorgersi di quello che sta accadendo”.