I risultati sono sconfortanti: 57 città su 88 monitorate superano il limite previsto dalla legge, che prevede, al massimo, 35 giorni di superamento all’anno.
Inoltre i disagi dei cittadini non derivano solo dalla qualità dell’aria, ma anche dall’esposizione al rumore che provoca notevoli effetti negativi che vanno ben al di là del semplice fastidio. Disturbi acuti o cronici dell’apparato uditivo, disturbi del sonno e del riposo, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, interferenza della comunicazione verbale, malattie cardiovascolari e ipertensione, influenza sui livelli ormonali, e a lungo andare anche riduzione della aspettativa di vita possono essere causati dall’esposizione al rumore, disagi che possono cominciare già a esposizioni pari a 35 decibel. Per non parlare di influenze sul comportamento e sull’apprendimento nei bambini. Tutto ovviamente a scapito della qualità della vita nelle nostre città.
Ancora una volta il principale imputato, sia per la pessima qualità dell’aria che per il disagio acustico, è il traffico veicolare, ma non sono da sottovalutare anche la vicinanza ad aeroporti, a ferrovie, a porti e a impianti industriali.
In Abruzzo, per quanto riguarda l’inquinamento di biossido d’azoto, L’Aquila si posizione al decimo posto tra le città meno inquinate, con emissioni pari a 21,9 ?g/mc su un massimo di 40, seguita da Teramo, al 39esimo posto con un valore di 34,7 ?g/mc , e Pescara, al 67esimo posto con 45,6 ?g/mc, mentre Chieti risulta non determinata.
Per i valori di PM10 realtivi ai superamenti del limite medio giornaliero nei capoluoghi di provincia, per l’anno 2009, maglia nera a Pescara, al 35esimo posto con 60 superamenti, seguita da Teramo, al 71esimo posto , con 17 superamenti, e L’Aquila, che si colloca in 82esima posizione con 8 superamenti.
Per quanto riguarda l’inquinamento acustico è dal 1988 che Legambiente viaggia con il Treno Verde per le principali città italiane, monitorandone lo stato di salute, la qualità dell’aria e i livelli di inquinamento acustico. I risultati del monitoraggio dell’edizione 2009 relativi al rumore effettuato nelle città di Napoli, Taranto, Pescara, Verona, Alessandria, La Spezia e Firenze, mostrano valori sempre al di sopra della norma, sia per i valori diurni che notturni, e in alcuni casi, come a Pescara, i valori limite sono stati superati anche di oltre 10 decibel con medie di 73,6 decibel di giorno e 69,4 di notte. D’altra parte sempre lo studio di Legambiente evidenzia che in Abruzzo il 27% delle famiglie intervistate rileva problemi legati al rumore mentre uno strumento previsto per legge, quale la classificazione acustica del territorio comunale, risultava, nel 2007, adottato solo da due comuni abruzzesi.
Raffaele Di Marcello