Le caratteristiche del progetto di legge e le motivazioni che l’hanno originato, sono state illustrate in conferenza stampa dai due consiglieri regionali. “ La recente inchiesta Lavoro pulito”, sottolinea Maurizio Acerbo, ha scoperto un’organizzazione che gestiva l’ingresso di 1500 immigrati e li costringeva a lavorare anche 4 euro al giorno. Ci ha stupito – prosegue- l’assenza di reazioni da parte della politica regionale di fronte a questa vicenda resa nota dagli inquirenti”. Il progetto di legge prevede l’obbligo del rispetto delle norme contrattuali pena la revoca dei finanziamenti pubblici. Introduce poi l’indice di congruità’, in vigore in tutti i paesi europei, come condizione per accedere ai contributi di qualsiasi genere. Nella proposta e’ previsto anche l’obbligo per i soggetti beneficiari di finanziamenti pubblici di comunicare l’avvio di un rapporto di lavoro il giorno antecedente l’inizio effettivo del rapporto. Tra le richieste avanzate alla Regione, c’+ anche quella di prevedere protocolli d’intesa con le amministrazioni pubbliche e l’istituzione dell’Osservatorio regionale sul lavoro non regolare con relativa banca dati. “Con la nostra proposta di legge – ha detto Acerbo – intendiamo riaprire un vuoto normativo che caratterizza la normativa nazionale e regionale prendendo ad esempio la Puglia: l’unica regione meridionale che negli ultimi anni si e’ dotata di una strategia di contrasto, non a caso, premiata dall’Unione Europea“. Acerbo infine chiede che i 10 milioni di euro di fondi Fas destinati dalla Regione alla sicurezza siano utilizzati per incentivare il lavoro regolare.