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Social Lab con ministro Poletti, Sclocco: ‘Qui per scrivere nuova pagina welfare’

Pescara. L’auditorium dell’Aurum affollato e gremito di operatori “è la testimonianza più evidente che oggi siamo qui per iniziare a scrivere una nuova pagina del welfare abruzzese”. L’assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, ha aperto il Forum regionale delle politiche sociali alla presenza, tra gli altri, del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti.

“Questa grande partecipazione non mi sorprende del tutto – ha detto l’assessore Sclocco – perché da tempo sentivo la necessità del territorio di voler partecipare alla costruzione di un proprio modello di welfare in Abruzzo. Ci sono in questa regione 13 mila operatori che vogliono dire la propria e dare il proprio contributo che nasce dalla quotidianità dell’attività sociale”. Per Marinella Sclocco, dunque, “è fondamentale ripartire dalla partecipazione come elemento di corresponsabilità.

Voglio dire che nessuno deve rimarere fuori, ma ognuno deve collaborare e deve dare il proprio contributo”. La strada da percorrere è molto lunga, se è vero che bisogna riformare tutto un sistema di servizi sul territorio “che non ha regole e che è affidato alla buona volontà dei singoli, con una legge regionale che risale a 17 anni fa”.

Ma è anche vero che la riforma del welfare abruzzese si tradurrà anche in una serie di razionalizzazioni e riordini, a cominciare dai distretti sociali. “Saranno 24 nel nuovo sistema sociale abruzzese – annuncia Marinella Sclocco – e vanno a cancellare gli attuali 35 e soprattutto saranno coincidenti con i distretti sanitari”. Proprio su questo punto si materializza il primo passaggio della nuova comunione tra sociale e sanitario che “l’attuale governo ha voluto mettere come passaggio politico inequivocabile”.

Per il futuro, dunque, la Regione ragionerà in termini uniformi tra sociale e sanitario, anche se il divario economico tra i due settori nell’ambito del bilancio regionale è macroscopico con una sanità che assorbe oltre l’80% delle risorse.

Ci sarà “una cabina di regia nella riforma del Piano sociale composta da tutti i soggetti che sono impegnati nel sociale”, annuncia Marinella Sclocco durante il suo intervento. “La cabina di regia è l’idea di partecipazione che ho in mente per costruire il nuovo modello di welfare, così come sarà necessario il contributo di tutti”. Il passaggio della cabina di regia, che avrà anche l’esame della Giunta regionale, ha anticipato il delicato tema della gestione dei fondi nel sociale.

“Essenziale una gestione oculata dei fondi – ha sottolineato Marinella Sclocco – ma qui sarà necessario l’attenzione dei sindaci e degli amministratori locali per evitare gli sprechi del passato”. L’assessore alle Politiche sociali ha poi aperto una piccola finestra anche sulle politiche sociali nazionali.

“I segnali che arrivano dal Governo sono incoraggianti – ha detto – se è vero che dopo cinque anni il fondo nazionale per le politiche sociali è stato incrementato nell’ultima legge di stabilità. C’è dunque un’attenzione diversa verso questo settore che non vogliamo sottovalutare”. Così come “la presenza oggi a Pescara del Ministro Poletti conferma la vicinanza del Governo al processo di riforma intrapreso”.

Ministro Poletti: ‘puntiamo su nuovo contratto indeterminato’

“Abbiamo bisogno di politiche del lavoro attive, e quando mi contestano che la flessibilita’ produce precarieta’ io risponde che questo rischio e’ gia’ in corso e dobbiamo ridimensionarlo”. Lo ha detto il minsitro del Lavoro, Giuliano Poletti, parlando a Pescara al forum regionale sul sociale. “Noi – ha aggiunto – puntiamo su un nuovo contratto indeterminato non perche’ prima non ci fosse un contratto nazionale indeterminato ma perche’ con le vecchie politiche del lavoro solo il 15% dei nuovi assunti era a tempo indeterminato. Nessuno ha mai pensato a quel rimanente 85%. Noi vogliamo che da quel 15% si passi almeno al 50%. Questo – per il ministro – non puo’ essere visto come un favore alle imprese”.

“Costruire una relazione tra sociale e sanitario. Bisogna usare di meno e meglio le strutture sanitarie, creare una maggiore relazione con il territorio e le famiglie. Molte problematiche sociali finiscono per diventare sanitarie perche’ non le cogliamo nella loto condizione”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, a margine del forum regionale sulle politiche sociali in corso a Pescara.
La linea che si deve seguire per il ministro prevede “meno trasferimenti e meno persone che aspettano che arrivi qualcosa e piu’ comunita’ che si organizzano e piu’ logiche di presa in carico”. Ad esempio una persona che cerca lavoro – ha spiegato – va aiutata a creare le condizioni per trovare occupazione altrimenti, “se si fa solo integrazione di reddito, rimarra’ stabilmente in una condizione di difficolta’ e questo diventa un problema insormontabile, e’ una situazione tossica. E se anche nella storia questo metodo ha prodotto risultati, ora bisogna cambiare”.

Gatti:  ‘Poletti trasferisca risorse ammortizzatori sociali’ 
“Colgo l’occasione della gradita visita del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti in Abruzzo per ricordargli che nella nostra Regione, cosi’ come nel resto d’Italia, ci sono tanti lavoratori che attendono l’erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga”. Cosi’ il Vice Presidente del Consiglio regionale Paolo Gatti. “Migliaia di abruzzesi – continua Gatti – sono in cassa in deroga o in mobilita’ in deroga, ma non ricevono nulla mediamente da ben sei mesi e sono in attesa che il Ministro emani il decreto di riparto delle risorse e le trasferisca alle Regioni, che pur essendo incolpevoli, sono letteralmente assediate dai solleciti. Ritengo – conclude il Vice Presidente – che l’attivita’ di presenza e di convegnistica sia apprezzabile, ma che debba essere accompagnata da provvedimenti concreti e tempestivi, che possano dare sollievo alle tante persone espulse o a rischio di espulsione dal mercato del lavoro, e che sono prive di una qualsiasi forma di sostegno al reddito in assenza di provvedimenti governativi”

Ministro Poletti: ‘ricostruire senso responsabilita’ individuale’
Parlando a Pescara dell’importanza del rapporto che si deve istituire tra “l’azione pubblica e la comunita’”, cioe’ tra il pubblico e i cittadini, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, intervenuto stamani al forum regionale sulle politiche sociali, ha detto che “dobbiamo ricostruire il senso della responsabilita’ individuale. Siamo cio’ che siamo nella relazione con gli altri, siamo parte costituente di una comunita’ e li’ ognuno deve rimettere il proprio pezzetto”. E’ sbagliata la cultura che si e’ costruita nel Paese in base alla quale “da una parte c’e’ il pubblico e dall’altra c’e’ il privato, lo Stato e il mercato”. Poletti ha anche detto che “nessun cittadino deve stare a casa ad attendere che accada qualcosa, tutti devono avere qualcosa da fare. Nessuno deve sentirsi inutile a se’ e agli altri” ed e’ “importante la partecipazione attiva dei cittadini alla soluzione dei loro problemi”. L’appello del ministro a ciascun italiano e’: “Fai delle cose, stai attivo” anche mettendosi a disposizione del mondo del volontariato. “Nove volte su dieci non e’ la legge la soluzione. Molte volte le questioni sono state risolte, in Italia, non per la legge ma perche’ qualcuno ha inventato una soluzione, cioe’ qualcuno ha pensato cosa si poteva fare e come si poteva fare”. Lo ha detto stamani a Pescara il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti intervenendo al forum regionale sulle politiche sociali. Il ministro ha fatto riferimento, ad esempio, al tema della psichiatria, che e’ stato “risolto con le comunita’ e con le cooperative di utenti e la chiusura dei manicomi. Le rispose – ha fatto notare – non sono arrivate dalla legge ma dalla societa’”, ha evidenziato nel suo intervento tutto teso a mettere in luce il ruolo strategico che la societa’, cioe’ la comunita’ intesa come singoli cittadin puo’ avere.
“La legge – ha aggiunto – ha fotografato la realta’ e gli ha dato un contorno”. Una risposta, questa, a chi pensa che per risolvere ogni problema sia sufficiente una legge. Non si puo’ pensare, per il ministro, di proseguire le politiche di trasferimento monetario e nello stesso tempo di avviare delle politiche di inclusione e presa in carico perche’ “non ci sono i mezzi per farlo” ma si deve “costruire una politica di presa in carico” basata sull’intervento dei singoli e per gli interventi in cui non puo’ intervenire il pubblico ‘da Roma’, puo’ di certo intervenire ‘la comunita” che circonda chi si trova in difficolta’. Per quanto riguarda il Governo – ha detto ancora – “la scelta e’ di passare dalle politiche di trasferimento a una politica di servizi”, in campo sociale.
“Non si sa se ci sara’ la ripresa, ma l’Italia ha un potenziale incredibile”. Queste le parole del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, intervenuto stamani a Pescara al forum regionale sulle politiche sociali. “L’Italia – ha osservato nel suo intervento – ha un territorio meraviglioso, arte e storia da vendere, capacita’ imprenditoriali incredibili, esportazioni che vanno bene in vari settori, dalla manifattura all’automazione, e siamo capaci di essere all’avanguardia su piu’ fronti. Si devono togliere quei vincoli, quei limiti, la burocrazia e tutte quelle cose che fanno si’ che uno preferisca stare ad aspettare per vedere se arriva qualcosa piuttosto che alzarsi, tirarsi su le maniche e fare la sua parte”. In questo quadro – ha fatto notare – “la politica deve dare l’esempio e fare quello che dice di fare, non si puo’ comportare in maniera diversa” rispetto a quanto afferma.
“Il governo viene criticato ogni tanto perche’ si discute poco, ci si confronta poco e si concerta poco ma noi ci assumiamo tutta le responsabilita’ di prendere le decisioni. Se facciamo qualcosa o non la facciamo la responsabilita’ e’ nostra e non diciamo che abbiamo fatto o non fatto qualcosa perche’ ce lo ha chiesto qualcuno o perche’ non lo voleva qualcuno”. Parole, queste, del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti nel corso del forum regionale sulle politiche sociali. “Una scelta diversa”, quella del Governo su questo punto, rispetto al passato. “L’Italia sta morendo per la mancanza di assunzione di responsabilita’”, dovuta al fatto che tutti si “scansano” di fronte alla responsabilita’ per scaricarla su qualcun altro”. Poletti nel suo intervento ha puntato molto sulla responsabilita’ individuale dei singoli cittadini e sull’impegno di ciascuno, che non puo’ mancare, ma ha voluto concludere parlando delle responsabilita’ di chi amministra la cosa pubblica. “Chi governa, chi rappresenta i cittadini, deve dare l’esempio e prendersi la responsabilita’ degli atti che compie” ha detto.