Altro che Ufo; il nostro caro presidente Luciano D’Alfonso dovrebbe preoccuparsi dell’invasione di una forma di vita molto più pericolosa di qualsiasi trivella petrolifera: l’incoerenza.
Quella che l’enciclopedia Treccani definisce come mancanza “di fedeltà ai propri principi”, infatti, non viaggerà su navicelle spaziali in grado di sferrare un attacco al pianeta terra, ma già da tempo ha rapito gran parte degli iscritti al Partito Democratico, la classe dirigente che governa il piccolo Abruzzo e la grande Italia.
I primi segnali di quest’incursione aliena si registrarono già qualche tempo fa, all’interno della segreteria generale del PD: nel rovente agosto del 2014, il democratico premier Renzi decise di inserire nello Sblocca Italia una serie di misure per facilitare lo sfruttamento delle risorse energetiche che giacciono inutilizzate nel sottosuolo italiano; questa decisione, però, non è stata ben digerita dai colleghi di partito abruzzesi del Matteo nazionale: Luciano D’Alfonso & Co, infatti, fin da subito hanno scelto di dichiarare guerra contro le trivellazioni “al fine di far recedere il Governo dall’intento di trasformare l’Abruzzo in un distretto petrolifero”.
E’ proprio il caso di dirlo: cose dell’altro mondo!
Ma a gettare ancora di più scompiglio nella politica extraterrestre di questo terzo millennio sono le ultime puntate della saga infinita “X Files – il petrolio nero della Regione Verde”.
Proprio nei giorni in cui il decreto Sblocca Italia è stato trasformato in legge, D’Alfonso ha ribadito l’alienante anarchia che si respira in questi ultimi tempi nel Partito Democratico: “Saremo in prima fila assieme ad altre Regioni nel fare ricorso alla Corte Costituzionale”.
Una posizione chiara e inequivocabile, presa da una giunta regionale il cui colore politico sventola sulla bandiera dell’attuale Esecutivo.
Ma in questa “guerra dei mondi”, chi è il vero invasore proveniente dallo spazio?
A consultare la lista dei parlamentari iscritti al PD che hanno votato a favore del cosiddetto “Sblocca Trivelle”, il capo della Regione abruzzese sembra una versione invisibile di E.T. all’interno del partito nazionale.
E chi sono le reali vittime di questo fuoco amico? Ovviamente i cittadini abruzzesi; sempre e ancora loro.
Questo tiro alla fune da un lato strozza la già soffocante economia locale e, dall’altro, rischia di far godere il sempre pronto terzo litigante: la Croazia infatti si sta preparando a dare l’assalto ai giacimenti presenti sotto il mare. Riserve di petrolio e metano che, di questo passo, ci verranno soffiate sotto il naso, mentre i membri del PD perdono tempo nel dare la caccia agli Ufo.
E, nel frattempo, mentre l’Italia perde posti di lavoro e investimenti provenienti dall’estero, a noi comuni abruzzesi non resta che continuare ad assistere allo sbarco della navicella dell’incoerenza nella segreteria del PD.
Un’epidemia ideologica che ha contagiato proprio tutti, come il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, secondo cui “tra bellezza e trivelle non c’è nessuna contraddizione”, e l’anarchico vice presidente della Giunta regionale abruzzese, Giovanni Lolli, che ribadisce la contrarietà alle trivelle.
Infine, a sparare a casaccio nel caos cosmico, ci ha pensato la senatrice Pezzopane, che ha ammesso: “Non ho potuto votare contro la fiducia al mio Governo, ma sono comunque contraria ai progetti petroliferi che insistono in Abruzzo”.
Mentre una classe politica, spalleggiata dai sempreverdi movimenti del “no a tutto”, è intenta a contraddirsi e a capire la differenza tra le esigenze degli ufo e quelle degli esseri umani, gli abruzzesi restano a guardare il cielo, in attesa che almeno dall’alto possa arrivare una risposta sul nostro futuro.
Diego Vitali blogger goccediverità