“L’ordine del giorno approvato – ha dichiarato ieri (il 2 aprile per chi legge) la senatrice Pezzopane – propone una sintesi importante di atti già presentati e di diverse posizioni. Con interrogazioni e disegni di legge, infatti, il Pd aveva cercato di modificare l’articolo del decreto sviluppo che apriva, di nuovo, alle prospezioni vicine alla costa”. E ancora: “Ora dobbiamo monitorare l’attuazione di tutti i punti dell’ordine del giorno che prevedono coinvolgimento dei comuni nel procedimento di VIA, a rivedere la disciplina in materia, a rivalutare le autorizzazioni per la ricerca”.
PD partito di governo e di opposizione al contempo: il 27 marzo il Ministro allo Sviluppo Economico del Governo Renzi indica tra le priorità del suo dicastero la ripresa degli investimenti privati per la ricerca e la produzione di idrocarburi e la centralizzazione delle competenze in materie di infrastrutture energetiche strategiche.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Viceministro De Vincenti (PD), presso la Commissione Attività produttive della Camera, nell’audizione del 24 marzo scorso: il rilancio della produzione nazionale di idrocarburi è un caposaldo della Strategia Energetica Nazionale.
Cosa dire di più?
Una settimana dopo il Senato approva, con 180 voti favorevoli, 52 contrari e 8 astenuti, un Ordine del giorno, presentato dal presidente della Commissione Ambiente, Giuseppe Marinello (NCD), per impegnare il Governo a marciare nella direzione opposta.
A voglia a dire, come fa il presidente Marinello, che “Quello di oggi è sicuramente un primo ma decisivo risultato sul tema delle prospezioni ma credo sia un punto di partenza e non di arrivo”.
Pare ripetersi dunque l’inconcludente rituale di inizio legislatura allorquando alcuni parlamentari, tra cui la stessa Pezzopane e Legnini, appartenenti agli stessi partiti che avevano votato il Decreto Sviluppo del Governo Monti, presentarono una serie di atti volti a scongiurare la minaccia di Ombrina Mare 2 mentre lo strumento più veloce, risolutivo ed efficace sarebbe stato un semplice decreto legge.
Il Governo fermerà dunque Ombrina Mare 2?
La risposta è racchiusa nel malizioso incipit di un articolo pubblicato ieri (per chi legge il 2 aprile) sul quotidiano “Staffetta Quotidiana”:“Chissà se ieri il premier Cameron nell’incontro al numero 10 di Downing Street con Matteo Renzi avrà avuto il tempo di sollevare il caso del giacimento petrolifero Ombrina Mare nel mare Adriatico come aveva fatto con Enrico Letta nell’incontro del 17 luglio 2013 …”.
Coordinamento Nazionale NO TRIV – Sezione Abruzzo