In una vicenda che si fa di giorno in giorno più intricata, e i cui eventi paiono in questi giorni aver subito un’accelerazione, a questo punto potrebbe entrare di forza proprio la Regione. La prossima settimana Cirsu e Sogesa potrebbero essere chiamate presso gli uffici tecnici regionali per spiegare come stanno le cose e per capire se una delle due società riuscirà a realizzare la nuova discarica. Il commissariamento però si fa più reale.
“La Regione non può tollerare ulteriori ritardi”, ha dichiarato il responsabile del settore rifiuti Franco Gerardini, perchè l’Abruzzo “ha bisogno del bacino”.
Certo rimane da capire cosa sia accaduto. Dei lavori al momento non vi è traccia alcuna. Nella diffida la Regione parla di “mancanza di titoli” da parte di Sogesa per dare il via alla nuova discarica. Non è infatti un mistero per nessuno che alla società manchi circa la metà del terreno su cui dovrebbe sorgere il nuovo invaso, materia del contendere regina sin dal giugno dell’anno scorso. Mancanza che ha dato il via alla querelle in atto ormai da mesi tra il consorzio e la sua controllata. In alcune stanze di Cirsu qualche muso lungo c’è. Anche all’esterno si parla di “errore” a proposito della lettera inviata in Regione, lettera che avrebbe dovuto essere diversa. Un errore, come un errore (così viene definito in altre stanze di Grasciano) è stata la mancata comunicazione alla Camera di Commercio della nomina dell’amministratore delegato della società. Ad oggi infatti Sogesa, a due mesi dal rinnovo delle cariche, risulta ancora senza la carica che nel passato cda era di Giovanni Marchetti, tutt’ora presente nel consiglio di amministrazione ma solo come consigliere.