Mentre presso gli uffici della Regione sta andando avanti il procedimento seguito alla richiesta del CdA di Cirsu per la volturazione della discarica, Sel con una nota esorta tutti gli amministratori pubblici ad essere “uniti e concordi nel difendere gli interessi dei cittadini” da loro rappresentati in Cirsu e Sogesa e “che coincidono con gli interessi delle società stesse ma non con le aspettative del privato”, che Sel identifica con la famiglia Di Zio.
“Per salvaguardare i lavoratori è auspicabile l’affidamento del servizio a Sogesa da parte dei comuni sino all’espletamento della gara obbligatoria, mentre è assolutamente da rigettare la pretesa della discarica” da parte della partecipata del consorzio, prosegue il comunicato. Riportare l’autorizzazione della discarica in capo a Cirsu, afferma Sel, potrebbe essere l’inizio di un processo virtuoso capace di far uscire dalla crisi sia il consorzio che Sogesa. “Speriamo – conclude il comunicato – che anche il presidente di Sogesa (Gabriele Di Pietro, ndr) rifletta bene sul suo ruolo e sui suoi compiti anziché perdersi in polemiche fuorvianti e sterili”.
Intanto Morro D’Oro ha deciso di non riaffidare i propri servizi a Sogesa. La decisione, ufficiale, è arrivata ieri attraverso un’ordinanza del sindaco della cittadina Mario De Sanctis. Abissale la differenza tra quanto chiesto da Sogesa, poco meno di 18 mila euro mensili, e l’offerta della ditta privata a cui è stato affidato il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, circa ottomila euro. Morro D’Oro è il primo comune ad uscire totalmente dal circuito Cirsu, dopo il parere del Garante per la concorrenza che il 24 aveva nella sostanza fatto decadere i contratti della filiera tra i comuni e Sogesa, e dopo che Giulianova nei giorni scorsi aveva deciso di continuare a smaltire i propri rifiuti attraverso la partecipata del Cirsu.