Maria Cristina Cianella e Flaviana Pavan chiedono ai sindaci di informare i cittadini e di tutelare il bene pubblico.
Riceviamo e pubblichiamo integralmente di seguito la lettera aperta.
Cari Sindaci,
scriviamo non come rappresentanti consiliari, bensì come semplici cittadine che, grazie anche al lavoro svolto sui banchi dei rispettivi Consigli Comunali, hanno potuto e dovuto godere di una maggiore informazione su quanto è accaduto e sta accadendo in merito all’annosa questione CIRSU.
Non è necessario rivangare il passato, nel momento in cui organi superiori ai Consigli Comunali (ci riferiamo alla Procura, all’ARTA, alla Regione Abruzzo) hanno la gestione della problematica della nostra partecipata.
Oggi, infatti, tutte le nostre censure al Vostro operato, purtroppo, sono diventate certezza; quello che, però, chiediamo, in questo momento, è una versa presa di coscienza del ruolo che svolgete, non solo per la questione patrimoniale di Cirsu, ma anche e soprattutto per la salute del nostro territorio e dei nostri concittadini.
E’ necessario, cioè, che la politica si riappropri del suo ruolo, attraverso quel compito di controllo e guida che le è proprio, perché CIRSU non sia, come si paventa, preda facile per furbi bracconieri di immediati guadagni.
Abbiamo criticato sempre aspramente le decisioni che avete assunto nei Consigli Comunali, proprio perché pensavamo che questo momento, purtroppo, sarebbe potuto arrivare: ma servire su un piatto d’argento un bene pubblico, patrimonio dei cittadini di sei comuni, senza che Voi possiate, singolarmente od unitariamente, esprimerVi, non lo accettiamo.
E’ proprio adesso che c’è l’ urgenza di farVi portavoce dei Vostri territori, tutti insieme, ma in termini di legalità, trasparenza e salute.
Tutti gli slogans che hanno pontificato le Vostre scelte sono stati fallimentari, come le politiche del Cirsu del resto.
E noi (intendendo noi cittadini) non ne abbiamo più bisogno.
Vogliamo che tuteliate quel patrimonio pubblico, in ogni sede e con ogni forma, ma nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica.
Per questo Vi chiediamo risposte immediate in merito a questi interrogativi che, ad oggi, ci poniamo e Vi poniamo:
-chi è stato il vero responsabile della decisione di portare i rifiuti fuori provincia, affermando che la discarica Cirsu fosse esaurita, quando, invece, successivamente, si è riscontrato che ci fosse, in loco, ancora capienza sufficiente, tanto da arrivare alla situazione ambientale che tutti conosciamo?
-ci garantite che il rigore e l’attenzione che, giustamente, oggi vengono indirizzati a CIRSU, siano, anche domani, uguali per le altre strutture di smaltimento rifiuti presenti in Regione Abruzzo (intendendo per strutture di smaltimento sia quelle di natura pubblica che privata)?;
-siete sicuri che i potenziali privati interessati a CIRSU diano le garanzie in termini di legalità, trasparenza e salute che, fino ad adesso, comunque la gestione pubblica, suo malgrado, non è riuscita a dare?
-perché il conferimento dell’organico (oggi bloccato a seguito delle prescrizione dell’ARTA) non è stato controllato da Voi, prime Autorità Sanitarie dei territori, durante la gestione del CSA?
-perché solo il Sindaco di Notaresco sembra essersi accorto delle nauseabonde esalazioni che investono il territorio e che, invece, gridano vendetta ormai da tempo?
-il ristoro ambientale percepito in questi anni, in proporzione tra Notaresco e Mosciano, non doveva servire, per Legge, a controllare ed evitare tutto ciò che è accaduto?
-che tipo di documento avete firmato in Regione Abruzzo, ad eccezione del sindaco di Notaresco, che riguarda la nostra partecipata?
Queste domande sorgono non soltanto alla luce di quei pochi atti pervenuti nei Consigli Comunali, ma anche e soprattutto delle dichiarazioni apparse, recentemente, sulla stampa, da parte del Responsabile del settore rifiuti della Regione Abruzzo, secondo cui: “il Cirsu è stato gestito in maniera maldestra”.
Più volte Vi abbiamo chiesto di fermarVi, di non perpetrare ulteriormente gli errori politici ed amministrativi di un fallimento annunciato.
Questa volta, lo ripetiamo per la salute dei nostri concittadini, del nostro territorio e per la tutela del nostro patrimonio, Vi chiediamo non di stare fermi, ma di cambiare rotta.
Di valutare cosa è giusto per il nostro territorio.
Di dare più peso, nelle scelte che andrete ad adottare, a termini quali:legalità, salute, ambiente, rendendo più partecipi i cittadini e le rispettive rappresentanze.
Fermarsi a ragionare esclusivamente in termini di assetti societari, come è stato fatto fino ad ora, non solo non ha portato risultati, ma addirittura ha portato al tracollo il nostro patrimonio ed il nostro territorio.
Speriamo non sia così per la nostra salute.
Per quanto ci riguarda non possiamo arrenderci nel proseguire il nostro dovere di conoscenza, prima da cittadine e poi da rappresentanti consiliari, affinchè la verità vera di Cirsu venga a galla.
Solo in questo modo si potrà veramente ricominciare, per il bene di tutti.
Maria Cristina Cianella-lista MOSCIANO NOSTRA
Flaviana Pavan-lista BELLANTE UNITI SI PUO’