L’Aquila. ‘Pur non proprio soddisfatti, apprendiamo, quanto meno positivamente, l’abbinamento dell’istanza cautelare a quella di merito, fissata per il 22 giugno prossimo, per la decisione finale dei giudici del TAR del Lazio.
Fino ad allora non molleremo la presa: ci apprestiamo a ricorrere al Tar sia contro l’esito conclusivo della Conferenza dei Servizi e sia contro il probabilmente emendando decreto concessorio: saranno quelle le sedi in cui la Regione si giocherà le carte decisive sia in chiave “No Ombrina” e sia per consentire lo svolgimento dei referendum’.
Così in una nota il sottosegretario alla Giunta regionale, con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, commenta l’esito dell’udienza svoltasi questa mattina a Roma di fronte ai giudici del Tar del Lazio, dove i legali dell’avvocatura regionale hanno presentato le richieste relative al ricorso, presentato a fine ottobre dalla Regione Abruzzo, per l’annullamento del decreto del Ministero dell’Ambiente relativo allo sviluppo del giacimento Ombrina mare e l’autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio della piattaforma Ombrina Mare, presentata dalla società Medoilgas Itlia, ora Rockhopper Italia Spa, nonché l’annullamento di tutti gli atti presupposti, connessi e consequenziali.
Avevamo affermato – continua Mazzocca – che avremmo fatto tutto tanto in nostro potere per difendere il sistema ambientale abruzzese e il processo di sviluppo sostenibile. E lo stiamo facendo con atti concreti, sia dal punto di vista amministrativo che politico. Al contrario di altri; solo oggi abbiamo appreso come Confindustria CH-PE ha avanzato ricorso “ad opponendum” contro la Regione ed a favore della Rockhopper sul procedimento al Tar Lazio su “Ombrina”.
Credo che, almeno per ora, la notizia non meriti commento alcuno e impedirà, almeno per quanto mi riguarda, di partecipare al Workshop organizzato per il pomeriggio a Pescara, dal momento che Confindustria ha inteso spostare il livello del confronto sul piano giudiziario”.
“Oggi è stato un incontro proficuo e importante per scongiurare la petrolizzazione del mare Adriatico. Auspichiamo, ora, un ravvedimento operoso da parte del Governo”. Lo ha detto il Vice Presidente del Consiglio regionale, Lucrezio Paolini, a margine dell’incontro dei delegati delle Regioni che hanno promosso i referendum contro le trivelle in Adriatico, su cui è arrivato il primo via libera da parte della Corte di Cassazione. L’incontro si è svolto a Roma, nella sede della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali e delle Province Autonome.
“Nutriamo speranza – ha aggiunto Paolini – affinché il Governo possa riveda la sua posizione sul tema”.
FEBBO A MAZZOCCA: ‘CONTENTO LUI, GLI ABRUZZESI NO ‘
“Capisco la posizione imbarazzante dell’ex assessore Mazzoca che cerca con ogni mezzo di far credere, in tutte le sedi, di essere contrario ad Ombrina ma, ormai, nessuno gli crede più poiché anche le pietre sanno che il nostro mare è stato svenduto al Governo Renzi con il silenzio assenso di D’Alfonso e parlamentari del Pd”. E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo replicando alle dichiarazioni di Mazzoca sulla data della sentenza del Tar del Lazio.
“Ancora più eclatante è imbarazzante – rimarca Febbo – è la manifesta soddisfazione di Mazzocca sulla data del 22 giugno in quanto il Tar del Lazio entrerà nel merito ma non dice che bisogna aspettare 4 o 5 mesi per conoscere la decisione e le motivazioni della sentenza quando ormai Ombrina sarà già una realtà. L’attuale sottosegretario ormai veste i panni da ventriloquo di D’Alfonso ma ancora più tristi sono le sue posizioni e le conseguenti affermazioni di contrarietà al progetto pensando che gli Abruzzesi credano ancora alle loro favole. Purtroppo – conclude Mauro Febbo – a giugno o meglio ottobre Ombrina sarà già realtà con l’assenso di questo Governo Regionale ormai vassallo di Renzi”.