La causa principale del forte aumento del prezzo della benzina in Italia sarebbe l’euro debole sul dollaro.
Secondo le rilevazioni di Quotidiano energia, il prezzo medio “servito” della verde ha superato nei distributori Q8 e Tamoil la soglia di 1,7 euro al litro. Per il diesel la Esso pratica invece un prezzo medio sopra 1,6 euro. Sui carburanti si stanno scaricando le conseguenze della svalutazione dell’euro rispetto al dollaro. Petrolio e prodotti petroliferi raffinati vengono infatti acquistati sui mercati internazionali in moneta Usa.
Secondo quanto risulta in un campione di impianti che rappresenta la situazione italiana per il servizio Check-Up Prezzi QE, il prezzo medio praticato “servito” della benzina va oggi dall’1,677 euro al litro di Eni all’1,703 di Q8 e Tamoil (no-logo a 1,497). Per il diesel si passa dall’1,580 euro al litro di Eni all’1,607 di Esso (no-logo a 1,391).
Il Gpl, infine, è tra 0,598 euro al litro di Eni e 0,627 di Shell (no-logo a 0,593). Le punte massime sempre sul “servito”, osservate per tutti e tre i prodotti nell’Italia meridionale, si attestano a 1,784 euro al litro per la benzina, 1,665 euro al litro per il diesel e 0,652 euro al litro per il Gpl. I livelli più bassi (no-logo escluse), registrati nel nord del Paese, risultano invece rispettivamente a 1,593, 1,526 e 0,556 euro al litro.