Non sembra aver mai fine il periodo nero di Matteo Berrettini, assente dai campi da oltre 135 giorni. Arriva la sentenza che affossa i tifosi.
Quante volte, negli ultimi mesi, Matteo Berrettini è stato vicino al rientro in campo. Per quanto tempo i suoi tifosi e in generale tutti gli appassionati di questo meraviglioso sport che è il tennis hanno sperato che il lungo calvario, iniziato sulla terra rossa di Monte-Carlo nello scorso aprile, fosse finito. Speranze vane. L’attesa è destinata a restare tale, chissà ancora per quanto tempo.
È accaduto così che, dopo aver addirittura sperato di poter recuperare per la Final Eight di Malaga in Coppa Davis – il romano si era procurato la rottura parziale del legamento peroneo astragalico anteriore il 31 agosto durante il match di secondo turno degli Us Open – il rientro in campo è rimasto un miraggio. Annunciato più volte ma, finora, mai avvenuto. Proprio qualche giorno prima dell’inizio della kermesse che ha poi regalato ai colori azzurri una storica quanto meritatissima Insalatiera, l’ex numero 6 del mondo aveva dato appuntamento a tutti al 2024.
Meglio non rischiare scomode ricadute in tornei minori, che non avrebbero poi in alcun modo migliorato la sua già vertiginosa discesa in classifica. Per la verità il torneo di inizio anno a cui avrebbe dovuto partecipare Matteo – quello di Brisbane, lo stesso che ha visto il rientro in campo dopo 349 giorni di un certo Rafa Nadal – sarebbe per lui iniziato due giorni prima della fine del 2023.
Colpa di un ranking che lo obbligava a passare dalle qualificazioni per poter accedere al main draw. Nulla da fare. È arrivato il forfait. Così come per il successivo torneo di esibizione del Kooyong Classic e, soprattutto, per il prestigioso Australian Open di metà mese. Un vero e proprio disastro: una botta non di poco conto per le ambizioni di risalita del tennista azzurro.
Berrettini, il calvario senza fine visto con gli occhi di Panatta
Dal dolore ai muscoli addominali fino ad arrivare al fastidio al piede, passando per il legamento lesionato a New York, gli ultimi mesi di Berrettini sono stati da incubo.
L’ex allievo di Vincenzo Santopadre è scivolato alla posizione numero 125 del ranking mondiale. Questo lo costringerà a passare dal tabellone delle qualificazioni per disputare un qualsivoglia Masters 1000 o 500 a cui vorrà partecipare una volta che sarà rientrato. Già, ma quando? E soprattutto: quanto ci vorrà per rivedere il vero Matteo Berrettini? A queste domande ha provato a dare una risposta Adriano Panatta, una delle leggende del tennis azzurro.
“Purtroppo Matteo ha ancora problemi, non potendo mettere fine a questo dolore al piede. Dovrà soffrire ancora un po’ di tempo: speriamo di vederlo a un buon livello verso la metà della stagione“, ha esordito l’ex tennista ai microfoni dell’ANSA. “Sicuramente il ranking protetto lo aiuterà. Ed è giusto che sia così, visto che stiamo parlando di un tennista che è stato tra i primi dieci giocatori al mondo, facendo anche una finale a Wimbledon“, ha concluso.