L’ex bandiera della Roma è pronta per tornare in Serie A e ci sarebbe già un’offerta: ecco quanto potrebbe guadagnare
Non è uno scherzo, Francesco Totti vuole fare sul serio. La storica bandiera della Roma, ritiratasi nel 2017, ora vuole tornare in campo. Per chi l’avesse presa come una battuta, l’ex numero dieci giallorosso ci ha tenuto a sottolineare che l’intenzione è seria. Un paio di offerte sono arrivate, perfino dalla Serie A, con il ‘Pupone’ che le starebbe valutando concretamente.
Si è dato tempo due mesi, ha avvisato tutti, quella è la frazione di tempo necessaria – a detta sua – per recuperare la forma e farsi trovare pronto per affrontare una nuova incredibile sfida della sua carriera, pronta a riaprirsi.
A 48 anni vuole tornare protagonista, dimostrare all’Italia che Totti non è finito ma che, anzi, può ancora fare la differenza nel massimo campionato italiano. Lo scetticismo è normale. Già nella sua ultima stagione da calciatore professionista, il campione del mondo del 2006 si era dovuto relazionare con Luciano Spalletti, oggi commissario tecnico della Nazionale italiana e all’epoca allenatore della Roma, e lo scarso minutaggio che gli riservava.
Uno scontro che fu motivo di grandi polemiche. L’allenatore di Certaldo non lo vedeva in grado di poter fare la differenza, oggi Totti gli vuole dimostrare che si sbagliava, pronto a rimettersi in gioco dopo sette anni di assenza dai campi.
Tra le squadre che potrebbero offrire un contratto a Francesco Totti ci sarebbe, stando ad alcune indiscrezioni, il Como. Il club, neopromosso in Serie A, vedrebbe nell’arrivo del ‘Pupone’ un’occasione di marketing da non farsi scappare. Ma quanto potrebbe guadagnare giocando al Senigaglia?
Per dare una risposta è intervenuto, ai microfoni di Adnkronos, Leone Zilio avvocato esperto di diritto Sportivo per lo studio legale e fiscale Rödl & Partner: “I calciatori sono comunque lavoratori subordinati e devono sottostare quindi alle leggi statali in materia nonché a quelle federali della Federazione Italiana Gioco Calcio”. Spiega il consulente legale.
Zilio poi aggiunge: “L’età di un atleta sia un parametro di non poco conto nella fase di negoziazione di un contratto di prestazione sportiva e per il significativo rischio infortuni con tempi di recupero più lunghi rispetto a un giovane calciatore, e per il minutaggio limitato in campo che un giocatore ‘anziano’ può garantire”.
Parametri da prendere in considerazione per una società. Per questa ragione l’avvocato propone due scenari: “Il primo che l’offerta del Club sia intesa come operazione di marketing. In tal caso sarebbe plausibile uno ‘stipendio a forfait’, anche rilevante perché commisurato al valore in termini d’immagine, marketing e visibilità che il giocatore apporterebbe al team, con conseguente riflesso positivo sulle casse della Società”. Il secondo invece è che l’offerta sia commisurata al contributo alla squadra del Totti-giocatore in campo e quindi strutturata su un ‘fisso’ (il minimo salariale in Serie A è di 2.500€), più una parte ‘variabile’ legata alla performance sportiva (i cosiddetti bonus).