Jannik Sinner era chiamato a una sfida delicata per i quarti di finale degli Internazionali BNL di Roma, contro c’era il norvegese Casper Ruud numero 7 al mondo.
È basta appena un’ora per vedere terminare il match che è stato avvincente e pieno di colpi di scena ma tutti in un’unica direzione.
Continua il cammino schiacciante del tennista italiano che, tornato dalla squalifica, si è presentato a questo torneo con quattro vittorie di fila per 2-0 senza dunque nemmeno concedere un set. I primi tre turni erano stati abbastanza agevoli, in quanto contro si trovava degli avversari troppo inferiori come Navone, De Jong e Cerundolo. Ai quarti però si era ritrovato di fronte un tennista esperto e di buona esperienza come Ruud.
In apertura avevamo specificato che questi si era proposto all’appuntamento da numero sette al mondo e sebbene Sinner è il primo, il match risultava decisamente più equilibrato dei precedenti. Anche se va pure aggiunto che i precedenti tra i due erano schiaccianti con quattro vittorie su quattro dell’italiano che aveva sempre superato il norvegese e sempre col risultato di 2-0.
Ora Sinner si troverà ad affrontare in semifinale l’americano Paul, sulla carta avversario abbordabile e numero 11 del ranking mondiale, ma consapevole che l’altra finale si gioca tra lo spagnolo Alcaraz e l’italiano Musetti rispettivamente terzo e ottavo in classifica.
Sinner-Ruud, una gara a senso unico
Il match di oggi tra Jannik Sinner e Casper Ruud, giocato per gli Internazionali BNL di Roma al Foro italico, non è stato un attimo in dubbio, Il tennista italiano ha liquidato l’avversario in poco più di un’ora e con due set entrambi conclusi con i parziali di 6-0 e 6-1.
In 13 game dunque l’azzurro ne ha concesso uno solo all’avversario di oggi, strappandogli tutti gli altri con una foga davvero da campione consumato nonostante l’età. E d’altronde se così giovane è primo nella classifica Atp del tennis maschile un motivo ci sarà anche.
E nonostante, come detto prima, Sinner continui a battere Ruud per 2-0 come aveva già fatto altre quattro volte in precedenza, mai lo aveva liquidato così rapidamente. Nella prima sfida del 2020 c’era voluto anche il tie-break per superarlo, ma cinque anni dopo la distanza tra i due è talmente tanto evidente che il match è stata una pura formalità.
E ci scusi Ruud, perché il suo settimo posto è meritatissimo, ma tra i due non ci sono solo sei posizioni di differenza in base a quanto visto sul campo.
