L’Aquila: De Chirico, Tempestilli, Colombatti, Brunetti, Romanucci, Massetti, Carbonelli, Pejic (29’st Di Norcia), D’Ercole (16’st Saurino), Shiba, Di Ruocco. A disp. Mariani, Montorselli, Ziroli, Di Francesco, Florindi, Mantini, Basile. All. Lo Re
Chisola: Marcaccini, Dagasso, Russo, Grancitelli, Germinario, Menon (47’st Viano), Cristiano (33’st Berutti), Zeni (28’st Garcetti), Sardo (43’st Geraci), Negro (19’st Degrassi). A disp. Roscio, Rizq, Bolla, Pesce. All. Meloni
Arbitro: Mazzoni di Prato (Polidori-Ottobretti, quarto uomo Iannello)
Reti: 14’pt Zeni, 17’st Dagasso.
Note. Spettatori 3500. Angoli: 10-3. Ammoniti: Romanucci, Pejic, Brunetti (L); Germinario, Negro (C; Espulso al 48’st Shiba per doppia ammonizione. Recuperi: 1’, 6’
L’Aquila si ferma sul più bello. Nella finale di andata dei play-off per ka serie D i piemontesi del Chisola passano per 2-0 e ora hanno la strada in discesa per la quarta serie. Tra una settimana, a Vinovo, ai rossoblù servirà un’autentica impresa per ribaltare il risultato. Non è certo la giornata migliore quella vissuta da L’Aquila, penalizzata da due marchiani errori difensivi, ma anche da una manovra contratta, non sempre lucida e lineare nel suo consueto sviluppo. Di contro i torinesi sono feroci nell’inaridire le fonti di gioco avversarie e cinici nel pungere nelle poche opportunità prodotte.
E nella giornata, forse, più importante della stagione, la squadra di Lo Re stecca anche in alcuni suoi interpreti. Spinta da una cornice di pubblico straordinaria, oltre 3500 presenze al Gran Sasso d’Italia, L’Aquila parte con un paio di fiammate nei primi sette minuti. Ci prova prima Shiba, poi Pejic: senza trovare il bersaglio grosso. Nella prima ripartenza, però, gli ospiti trovano il vantaggio. Colombatti, sostituto dello squalificato Scognamiglio, non è neanche fortunato nella chiusura. Per Zeni si apre una corsia preferenziale verso De Chirico, freddato da una rasoiata sul palo lungo. I rossoblù ci mettono un po’ per metabolizzare lo svantaggio.
Ci prova Massetti, al 27’, ma la conclusione muore sull’esterno della rete. Mentre due minuti più tardi prova ad accendersi D’Ercole: la conclusione non impensierisce Marcaccini. Gli ospiti, bravi nella gestione dei ritmi, sono pericolosi al 43’ con il destro insidioso di Negro: palla di un nulla sul fondo. Mentre i titoli di coda del primo tempo scendono con il sinistro alto di D’Ercole. In campo L’Aquila torna con una maggiore determinazione, anche se non sempre precisa nella fase di avvicinamento alle trequarti avversaria. Di Ruocco si crea due occasioni nei primi 4 minuti della ripresa. Nella prima occasione il tiro è largo, sulla seconda il destro a giro meriterebbe ben altra sorte.
Largo anche il tentativo di D’Ercole al 5’. I rossoblù producono il massimo sforzo alla caccia del pari. All’ottavo Shiba prova la conclusione dalla distanza: Marcaccini si arrangia come può. Nel calcio, però, gli episodi fanno sempre la differenza e al 17’ i locali si fanno bucare ancora. Tempestilli si complica la vita in fase di disimpegno: e Dagasso trova lo spiraglio per siglare il 2-0. Per L’Aquila la salita diventa ancora più irta e manca anche l’episodio che potrebbe rimetterla in carreggiata. Al 27’ sul tiro-cross di Massetti, Marcaccini compie un mezzo miracolo. Nel recupero i rossoblù restano in dieci per il doppio giallo di Shiba. Mentre all’ultimo sussulto Massetti conclude dal limite, ma senza creare tanti grattacapi al portiere avversario. L’Aquila esce comunque tra gli applausi del pubblico di casa, ma ora per dare l’assalto alla serie D, in Piemonte, servirà una prova di ben altro spessore.