Chieti. Le parole non sono sufficienti per spiegare le emozioni vissute al PalaTricalle questa sera: nel primo tempo Salerno la domina senza mezzi termini sfruttando tutti i propri centimetri per punire la difesa teatina rea di aver approcciato alla partita con poca intensità (41-56). Nella ripresa cambia l’inerzia del gioco con l’Europa Ovini che, ristabilitasi in difesa, comincia a sgretolare il vantaggio dei campani a partire dal terzo periodo in cui concede solo otto punti e dove si accende capitan Gialloreto. Grazie alla prova tenace di Ponziani (19), Migliori (18) e Gueye (15), i teatini si giocano la chance del successo passando dalle mani di Meluzzi che realizza la tripla del vantaggio a quattro secondi dalla sirena finale (92-89). Chieti vince gara 1 e indirizza la serie sui binari giusti. Martedì 14 alle 21:00 la replica sempre al PalaTricalle.
In partite delicate come una gara 1 di semifinale, più della tecnica o della tattica sono gli uomini abituati a giocare gare importanti a fare la differenza e la sfida a distanza tra Migliori (5) e Visnjic (7) ne è la riprova. In generale dal parquet del PalaTricalle emerge un verdetto chiaro: Salerno si conferma squadra fisica in grado di reggere su tutti i cambi e, nonostante la scelta della difesa teatina di togliere il tiro perimetrale, la compagine campana risponde con un 8/9 da due, frutto soprattutto del sopracitato Visnjic in grande spolvero sotto le plance e dell’ex Diomede inarrestabile da ogni dove. Dall’altra parte Chieti fatica a trovare la via del ferro (5/11 in area) più del previsto, soprattutto dopo un avvio concentrato, anche se le vere lacune si vedono in difesa, dove i padroni di casa evidenziano un approccio morbido. L’apporto di Villa in uscita dalla panchina (8) e la stoppata sull’ultimo possesso di Duranti su Meluzzi chiude la prima frazione (22-28).
Con l’inerzia del gioco chiaramente a proprio vantaggio, Salerno piazza un break immediato (0-5) che vale il massimo vantaggio (22-33) e che costringe coach Coen ad un immediato timeout dopo nemmeno un minuto dalla ripresa dei giochi. L’Europa Ovini prova a ricucire lo strappo affidandosi alle soluzioni dei singoli con alterna fortuna, complice anche l’assenza di Milojevic per un fastidio al piede che di fatto rende meno temibile l’attacco teatino nel pitturato e che, allo stesso tempo, dà più spazio a Tortù (8) e Leggio (7) sull’altro fronte. Nel mentre la Virtus gioca a memoria e con fiducia realizza tutto quello che le passa tra le mani (89% da due, 47% da tre), dimostrando di averne di più dei padroni di casa incapaci di arginare l’attacco avversario (41-56).
Chieti chiamata ad una reazione dopo la pausa lunga non si lascia attendere e, ristabilendo le misure soprattutto in difesa dove concede solo un punto dalla lunetta a Maggio nei primi cinque minuti del quarto, riapre una gara che sembrava quasi persa. Di fronte ad un pubblico strepitoso la rimonta non poteva non partire dalla mani del capitano Fabrizio Gialloreto che punisce dalla linea dei 6,75 (4/8) con una freddezza disarmante. Di certo la prestazione difensiva dei teatini nel primo tempo tradiva le reali potenzialità della squadra e nel terzo periodo la forza dei padroni di casa nella propria metà campo è emersa senza limiti. I preziosi rimbalzi di Di Carmine in attacco, la solidità di Ponziani sotto le plance e gli assist visionari di Di Emidio rendono possibile ciò che sembrava impossibile: la rimonta con la tripla del sorpasso di Staffieri (66-64).
Chieti non mostra segni di cedimento ma, al contrario, alza ulteriormente l’intensità difensiva dimostrando grande spirito d’abnegazione soprattutto con rotazioni accorciate viste l’assenza di Milojevic ed i problemi di Radonjic. La gara entra nel più classico dei climi playoff con la coppia arbitrale costretta a ricorrere spesso al fischietto per bloccare sul nascere possibili problemi. Di conseguenza il gioco, frammentato dai continui fischi, perde fluidità ma regala comunque grandi emozioni in virtù soprattutto di una rinnovata fiducia per Chieti che domina il ritmo della gara. Gueye fa valere tutta la sua esperienza mentre Staffieri si prende tiri dall’alto coefficiente realizzativo che pesano come macigni (85-76 al 37’). Ma basta un attimo a Salerno per ristabilire l’equilibrio (89-89 con 46’’ dalla sirena finale) grazie a Tortù (18) e Sanna (8). Dopo una palla persa da Ponziani, Chieti si compatta in difesa e Gueye con astuzia ruba il tempo sul blocco costringendo Leggio allo sfondamento con 14 secondi al termine. Meluzzi allora decide di giocare con il cronometro in isolamento e costruisce una tripla che buca la retina facendo esplodere letteralmente il PalaTricalle. A nulla serve il tentativo a fil di sirena di Diomede dall’arco (92-89).
Parziali: 22-28; 41-56 (19-28); 66-64 (25-8); 92-89 (26-25)
Europa Ovini Chieti: Milojevic NE, Meluzzi 9 (2/3, 3/3 tl), Di Carmine 7 (2/4, 1/1), Gialloreto 12 (4/8), Radonjic, Sigismondi NE, Di Emidio 5 (2/5, 1/1 tl), Ponziani 19 (8/11, 3/7 tl), Staffieri 7 (2/3, 1/3), Gueye 15 (3/4, 2/6, 3/4 tl), Migliori 18 (4/7, 1/2, 7/8 tl). Coach Coen, Ass. Coach Perricci, Ass. Coach Cinquegrana.
Rimbalzi O/D 39, 14+25 (Ponziani 12), tiri da due 21/39 (54%), tiri da tre 11/27 (41%), tiri liberi 17/23 (74%)
Virtus Arechi Salerno: Tortù 19 (7/8, 1/3, 2/3 tl), Villa 8 (1/2, 2/8), Czumbel 3 (1/1), Antonaci NE, Duranti 3 (1/5), Maggio 7 (2/2, 3/4 tl), Leggio 12 (4/4, 1/4, 1/1 tl), Visnjic 11 (3/3, 1/4, 2/2 tl), Diomede 18 (4/6, 3/5, 1/2 tl), Sanna 8 (1/1, 2/4). Coach Menduto.
Rimbalzi O/D 28, 6+22 (Leggio, Tortù 5), tiri da due 22/26 (85%), tiri da tre 12/36 (55%), tiri liberi 9/13 (69%)