Ancora una volta dai campi di provincia arriva una storia al limite dell’assurdo: ha investito l’arbitro, scatta la squalifica automatica.
Chi frequenta i campi di provincia, quelli che non vivono di VAR e grandi incassi, va alla ricerca diun calcio più genuino e profondo. Qualche volta persino troppo e ce lo insegna quanto è successo nell’ultimo weekend nel Lazio. Un arbitro ha rischiato grosso, inseguito e quasi investito da uno spettatore infuriato.
In campo a Villalba, frazione di Guidonia Montecelio sui Colli Romani (la stessa zona in cui è stata giocata la Ryder Cup di golf lo scorso settembre) uno scontro molto sentito. Quello tra le Under 18 della società di casa e del Tivoli.
Padroni di casa terzi in campionato, ma con un buon distacco dalla capolista, e ospiti a centro classifica, per una stagione che ha ancora molto da regalare. Un confronto che si annunciava sentito e infatti così è stato in campo. Nell’impianto di via Pantane alla fine l’ha spuntata 2-1 il Villalba, anche se alcune decisioni prese dal direttore di gara hanno fatto molto discutere i tifosi ospiti, come riferiscono i media locali.
A fine partita però le due squadre sono uscite senza problemi dal campo e senza nessuno strascico polemico con il direttore di gara. La situazione però è precipitata in un attimo mentre tutti stavano lasciando l’impianto per tornare a casa.
Ha investito l’arbitro a fine match: attimi di terrore, è arrivata la squalifica
Quello che è successo dopo la partita è tutto scritto nel comunicato ufficiale del Giudice Sportivo che in settimana ha deciso di punire in modo pesante la società ospite. Il Tivoli infatti dovrà pagar e una multa di 1.500 euro e giocare in campo neutro la prossima partita casalinga prevista per la sua Under 18.
I motivi sono evidenti. Durante la partita, come recita il comunicato, alcuni sostenitori dei Tiburtini hanno rivolto espressioni offensive nei confronti dell’arbitro e le proteste sono continuate verso gli spogliatoti da parte di diversi tesserati.
Il peggio però è avvenuto successivamente. Mentre l’arbitro stava uscendo dall’impianto per raggiungere la sua auto, infatti, è stato seguito da una persona che non è riuscito ad identificare ma sicuramente collegata al Tivoli. Gli ha rivolto diverse offese e poi, dopo essere salito sulla sua auto e averla messa in moto ha anche cercato di investirlo. L’arbitro ha evitato guai peggiori con un salto sul marciapiede, facendosi male ad una caviglia.
Ma mentre altre persone presenti sul posto hanno cercato di calmare il presunto investitore, lui ha provato una seconda volta a puntare verso l’arbitro. Infine quando il direttore di gara con il suo cellulare cercava di fotografare la targa di quell’auto, è uscito uno dei calciatori del Tivoli che glie lo ha impedito, fuggendo poi a bordo di quella macchina.
Le forze dell’ordine, intervenute subito dopo, hanno preso nota di tutto e lo hanno invitato a sporgere denuncia o querela. Poi lo hanno scortato per un pezzo di strada verso casa. Il presidente del Comitato Regionale Lazio della LND, Melchiorre Zarelli, ha invitato tutti alla calma: “Il nostro calcio sta respirando un clima di esasperazione che non è più tollerabile. Il calcio giovanile dovrebbe essere una palestra di crescita personale, di insegnamenti di squadra e di sana competizione”.