Francesco Totti e la rassegnazione di una bandiera che, ormai (e non per colpa sua) non sventola più nel mondo del calcio.
A pensarlo solamente qualche settimana fa, si sarebbero tutti meravigliati, e invece nella mattinata del 17 settembre i tifosi della Roma si sono svegliati con una notizia scioccante: Daniele De Rossi sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra. Una decisione, quella della proprietà, che ha dato vita ad una contestazione davvero infuocata.
Mentre Juric è stato nominato nuovo allenatore, dalle strade ai social tutto il pubblico si è stretto intorno all’ex-capitano giallorosso, criticando pesantemente sia i Friedkin che la CEO Lina Souloukou, la più bersagliata dai tifosi. Una situazione davvero tragica per l’ambiente, con la speranza che la Roma possa subito ripartire.
Ad oggi, risultano quasi profetiche le amare parole di Francesco Totti, che in un’intervista a Sky di circa dieci giorni fa aveva di fatto predetto l’esonero di un amico storico e compagno di tante partite. Alla luce degli ultimi eventi, il discorso di Totti appare, ad oggi, ancora più amare: nel calcio di oggi per le bandiere non c’è proprio più posto.
“Nel caso le cose non dovessero andare bene, ricadrebbe tutta su Daniele” aveva sussurrato Francesco Totti nell’intervista a Sky, con quella voce che, conoscendo bene certe dinamiche, temeva probabilmente già il peggio. Non è bastata la pubblica difesa al suo ex-compagno per evitargli l’esonero e così, alla fine, anche la bandiera De Rossi è stata ammainata. Quello che più ha fatto infuriare i tifosi è stato il trattamento riservato all’ormai ex-tecnico giallorosso, esonerato praticamente mentre stava preparando il campo per l’allenamento; la decisione, per i tifosi, resta totalmente illogica, anche alla luce del rinnovo e del nuovo progetto iniziato con lui la scorsa estate.
Essere una bandiera, al giorno d’oggi, non aiuta più. Certo, un passato importante da calciatore non è sinonimo di risultati anche in altre carriere nel mondo del calcio, ma ci sono sentimenti che vanno oltre i numeri e le azioni devono tenerne conto. “A me non ha mai chiamato nessuno. Non me l’aspettavo, però siamo tutti felici, sia io che loro. I tifosi un po’ meno, ma va bene così” aveva risposto Totti a Sky, a chi gli chiedeva informazioni su possibili contatti con la dirigenza della Roma.
Lui sembra aver ormai accettato la cosa e De Rossi, prima o poi, tornerà su una nuova panchina, ma chi non la digerirà in tempi brevi sono proprio i tifosi della Roma. Le bandiere, per loro, contano ancora, specialmente viste le ultime scelte societarie: servirà qualcosa in più, ai Friedkin, per riconquistare la loro fiducia.