Pescara: Pelizzoli, Balzano, Salviato, Capuano, Zuparic (46′ Nielsen), Zauri, Brugman (72′ Mascara), Caprari (82′ Cutolo), Maniero, Ragusa. In panchina: Svedkauskas, Bocchetti, Karkalis, Di Francesco, Sforzini, Politano. Allenatore: Serse Cosmi.
Novara: Kosicky, Perticone, Lambrughi, Crescenzi (85′ Golubovi), Vicari, Potouridis, Rigoni, Pesce, Faragò, Sansovini, Manconi (62′ Gonzalez). In panchina: Montipò, Beye, Marianini, Nava, Rocca, Rubino, Lepiller. Allenatore: Alfredo Aglietti.
Arbitro: Maurizio Ciampi di Roma (Peretti-Alassio)
Ammoniti: Zuparic, Ragusa, Pesce
E’ un Adriatico in contestazione totale quello che accoglie il Pescara a secco di vittorie da quattro turni. Serse Cosmi, relegato alla tribuna per squalifica, opta per l’attacco composto da Maniero, Caprari e Ragusa: velocità offensiva contro un Novara fin qui trafitto da 47 reti in stagione.
I fischi dei tifosi si spostano, ben presto, dalle maglie biancazzurre verso le “giacchette nere”. Al 5′ il primo affondo del Pescara: tra tacchi e tocchi d’esterno, Maniero appoggia al volo a Brugman che imbecca per Ragusa di prima ma Crescenzi lo spinge fermandone la corsa, il rigore è lampante ma Ciampi giudica tutto regolare. Applausi, invece, per l’ex di lusso, l’ex capitano del Delfino Marco Sansovini. Senza pietà, però, va al 15′ a tagliare un cross dalla linea di fondo che arriva fin sulla testa di Faragò: la difesa è impalata e lo lascia libero di insinuarsi sul primo palo, riesce nell’inzuccata ma commette fallo su Pellizzoli e Ciampi gli impedisce la rete con il fischietto. Di testa risponde Maniero al 23′, girando da centro area il cross dalla distanza di Salviato, Kosiccky deve distendersi in tuffo per sventare il goal. Viene scandito così tutto il primo tempo: botte e risposte che rendono la gara vivace e divertente. I piemontesi impostano tutta la manovra dai piedi di Sansovini, ma è l’ingranaggio mosso dai tre giovani biancazzurri a dare più risultati: al 34′ Caprari mette Ragusa davanti al portiere ospite, ma la palla gli rimane sotto i piedi e cicca la conclusione da 3 metri. Alla stessa distanza da Pelizzoli arriva Sansovini, rincorrendo un lungo tracciante partito dalla linea mediana, Bocchetti deve alzare la gamba oltre il consentito per contrastare la girata vincente e agevolare la parata ravvicinata del portiere al 41′. Andirivieni di contropiede fino all’intervallo ma il risultato rimane sullo 0-0, così sono le bordate di fischi ad accompagnare il Delfino negli spogliatoi.
L’avvio di ripresa è il rewind di quello del primo tempo: Ragusa attivissimo negli scambi a bordo-area, va già al 3’st contrastato da un avversario proprio sul limite, Ciampi stavolta lo ammonisce per l’evidente simulazione. Il Pescara, però, rimane in zona e due minuti dopo Caprari riesce ad arrivare alla conclusione ravvicinata ma la mette in bocca a Kosicky. Ci riprova al 6’st, su cross dalla destra di Salviato, ma riesce solo a sfiorare la palla con la fronte, quel tanto che basta per toglierla dalla traiettoria di Maniero ben piazzato sul dischetto. A sua volta, 120 secondi più tardi, Maniero intercetta senza successo il diagonale di Nielsen (subentrato per Zuparic) indirizzato a Brugman. Con il coltello tra i denti, all’11’st Maniero percorre in orizzontale la linea di fondo a suon di dribbling, fino a sfidare a duello Kosicky che è bravo a chiudere tutto lo specchio e a respingere a mani aperte. L’assedio spegne i fischi dell’Adriatico: ci prova anche Balzano, con un siluro dalla distanza al 18’st, ma la mira è troppo centrale e in due tempi para il portiere piemontese. Il muro giallo-nero eretto da Aglietti trova un sostegno in più al 25’st: Maniero riesce a incunearsi sul radente dalla sinistra di Ragusa, batte anche l’estremo difensore ma non il palo destro che gli nega la rete. Solo 30 secondi dopo un altro “giallo”: mischia in area Novara, tre i pescaresi “cinturati”, due finiscono a terra ma per Ciampi è ancora tutto buono, non per Palazzi (vice di Cosmi) che protesta al punto da farsi espellere. Dopo mezzora giocata in una sola nella metà campo, Cosmi (per voce del collaboratore tecnico Rubinacci) prova a mettere ordine in regia con Mascara, che rileva Brugman, mentre i crampi di Caprari costringono il subentro di Cutolo. Ne ha ancora, invece, Riccardo Maniero: al 39’st ritenta la girata di testa da centro area, ma la alza mezza spanna di troppo sopra la traversa. Si gioca 4 minuti oltre il 90′, ma non bastano al Pescara per sbloccare una gara stregata.
L’impegno e il sudore non possono essere mira di una contestazione ormai figlia di una stagione tribolata. E’ l’impostazione di base, mai pervenuta dall’inizio dell’annata del Pescara, a far lievitare il malcontento che, dopo il triplice fischio, torna ad avvolgere lo stadio Adriatico. Ancora una volta: tanto rumore per nulla, o poco più.
Daniele Galli